Come molti sapranno, ieri in prima mattinata è andato online il restyling del sito di Repubblica.it. Il Direttore, Giuseppe Smorto, ha pubblicato un pezzo in cui spiega il senso dell’operazione, affermando che viene dato “più spazio alla multimedialità e al rapporto con i lettori” oltre che “una grafica più leggera che si adatterà a ogni tipo di computer o tablet”.
Le immagini sottostanti consentono di verificare il cambiamento grafico nel passaggio dalla vecchia versione a quella attualmente online.
– vecchia versione -
– nuova versione -
Si dice sempre, dico spesso, che bisogna sperimentare e dunque voglio positivizzare quanto realizzato da Repubblica.it, immaginando, e sperando, che quel che si vede online attualmente sia l’inizio di un percorso e non la sua conclusione facendo appello al finale dell’articolo firmato da Smorto che conclude “e le sorprese non finiranno oggi”.
A parte una maggior pulizia grafica, che dal mio punto di vista è assolutamente apprezzabile, quel che si vede attualmente delude.
In sintesi:
- A livello grafico l’evidenziazione in giallo è una delle prime cose che mi auguro venga rimossa il prima possibile.
- La nuova impaginazione da ancora maggior spazio alla terza colonna, quella dei “boxini morbosi” per intenderci, e comprime la seconda. Se queste sono le priorità giornalistiche del quotidiano online più letto d’Italia ci attende un futuro triste. Personalmente, a prescindere dai ”boxini morbosi” avrei abolito le tre colonne passando a due, si tratta comunque di pagine fittissime, confuse e da blog più che da testata nazionale.
- Il mantenimento del refresh delle pagine è un altro indicatore di cattiva qualità sia sotto il profilo dell’esperienza del lettore che magari a metà della lettura di un pezzo si trova a dover ricercare dove era rimasto a causa del ricaricamento che come indicatore del fatto che sia per fare più impression sui banner; siamo ancora [sigh!] alle pagine viste.
- L’home page è eccessivamente lunga. Non è questo il modo, a mio avviso, di aumentare i tempi di permanenza sul sito.
- Nel complesso mi appare “scialbo”, privo di personalità, di carattere distintivo.
- Gli esempi di buone pratiche di design per l’home page di un quotidiano non mancano. Va bene la sperimentazione ma possibilmente con criterio. Non a caso le reazioni sono prevalentemente negative.
- A prescindere dalle considerazioni sin qui effettuate poteva essere un’occasione per applicare, una volta tanto, i criteri di base del “Web 2.0″ coinvolgendo i lettori sin dalla fase della costruzione si sarebbe sicuramente ottenuto un risultato migliore e si sarebbero coinvolti davvero, non solo in termini di dichiarazioni i lettori.
Insomma, rifacendosi ai parametri calcistici e richiamando la già citata evidenziazione, se non siamo al cartellino rosso il sito di Repubblica.it attualmente è sicuramente da cartellino giallo. I giornali vanno ripensati non ridisegnati, come giustamente afferma Francesco Franchi, art director di «IL», il mensile de «Il Sole24Ore». Peccato per l’occasione persa.
In tema, “bonus track”, l’articolo di Doc Searl: “The only way publishing can escape the forest of silos”.