Una collana che rappresenta un vero poker d’Assi per gli appassionati della storia della cartografia. Quattro preziosi volumi, formato cm 35x32, che offrono un’accattivante panoramica di un prodotto cartografico spesso ingiustamente trascurato negli anni passati dagli estimatori delle antiche carte geografiche e che ne illustrano l’evoluzione dai primi esemplari più rudimentali alle carte con le caratteristiche grafiche e artistiche spesso alla pari con l’arte del vedutismo vero e proprio.
I volumi sono cartonati e racchiusi ciascuno in un cofanetto che li impreziosisce. Sono i più venduti, nonostante il prezzo, centotre euro, tra i tanti titoli presenti negli scaffali della libreria. I titoli: L’Italia nell’antica cartografia 1477-1799, Le coste del Mediterraneo nella cartografia europea 1500-1900, L’Europa nell’antica cartografia e Coste del Mondo nell’antica cartografia europea 1500-1900.
evocare la figura dello stivale. Dalla metà del secolo XVI sino alla fine del secolo XVIII, invece, i progressi della scienza cartografica consentirono man mano di dare alla penisola italiana una delineazione sempre più simile a quella reale. Il periodo considerato, va dal 1477 (anno in cui venne stampata a Bologna la prima carta dell'Italia) al 1799 quando la cartografia del XIX secolo presenta raffigurazioni territoriali e trascrizioni grafiche degli elementi naturali ed antropici
con un grado di dettaglio così elevato da potersi considerare moderna.
L'Europa nell'antica cartografia ripercorre invece la storia del Vecchio Continente rivisitandone le stupende carte geografiche, lungo un percorso che dall'antichità classica, attraverso il Medioevo e il Rinascimento, conduce sino agli albori dei tempi moderni. Il materiale raccolto, dai preziosi esemplari manoscritti a quelli realizzati a stampa, consente di compiere un viaggio a ritroso nel tempo tra le regioni europee.
Oltre duecento vedute di costa di tutto il mondo, dal 1500 fino al 1900, si tratta della cartografia e delle vedute di costa che, fino ad anni recenti, comparivano sulle carte nautiche per aiutare il navigante a stimare il punto-nave riconoscendo la costa a vista. La carta nautica è stata un documento segreto gelosamente custodito e quindi conteso per secoli dalle potenze marinare: l’Ammiragliato britannico – di lì a poco imitato dagli altri enti cartografici di Stato europei – solo nel 1823 ne liberalizzò la vendita al navigante privato.
Ritratto di Mercatore, a sin.
Tale riservatezza si giustifica con la valenza politica ed economica della carta nautica che costituiva anche uno strumento di penetrazione territoriale e commerciale. Questo ne spiega in parte la limitatissima diffusione. Dei secoli XIII-XV, infatti, ne sono sopravvissute solo180, ma anche la produzione successiva è andata in gran parte dispersa per un insieme di motivi: la nave non offriva un ambiente idoneo alla conservazione, la carta era considerata uno strumento di lavoro e non un documento da preservare, la produzione era affidata a un ristretto numero di cartografi al servizio dello Stato prima di diventare – nel 1700 – prerogativa e patrimonio esclusivo degli organi cartografici governativi, che oggi ne sono i custodi istituzionali.Coste del Mediterraneo: Questo volume, con le sue carte e vedute ci accompagna lungo una galleria inconsueta di immagini. I documenti sono stati raccolti per delineare, attraverso una selezione effettuata presso servizi idrografici, archivi e biblioteche in Italia e all'estero, un significativo percorso che evidenzi l'evoluzione dei profili costieri e della cartografia di costa. Le vedute offrono una fondamentale testimonianza delle modificazioni costiere, indipendentemente dalle finalità originarie del documenti. Sono state inserite anche immagini di provenienza diversa dalla carta nautica, quali si ritrovano per esempio nei portolani, in atti amministrativi o in resoconti di viaggi.
Statua del principe Gudea, un “documento cartografico” babilonese (2140 a.C.), assiso in trono con una tavoletta incisa che raffigura forse la pianta di un tempio, affiancata da un righello graduato.