Cartografia e Portolani, disciplina per chi ha sale in zucca.

Creato il 18 giugno 2014 da Pierluigimontalbano
Cartografia e Portolani, di Rolando Berretta

Per capire l’origine della Cartografia Portolana, in particolare della CARTA PISANA, bisognerebbetornare indietro nel tempo, fino ai tempi di Marino di Tiro. Bisognerebbe disporre di proiezioni sferiche, portarle in piano, bisognerebbe capire come è nato l’errore nel passaggio dalla Rosa dei Venti a 24 direzioni a quella classica a 16 e, poi, a 32.

Abbiamo iniziato a tracciare un cerchio inscritto in un quadrato con la croce centrale e sulle diagonali. Ci siamo ritrovati con il cerchio diviso in 8 parti. Con la stessa aperture di compasso abbiamo messo il compasso negli 8 punti e la circonferenza si è divisa in 24 parti. Questo valore, molto semplice da ottenere, spiega la durata delle 24 ore e tutto quello che è dietro ai meridiani.Tutte queste cose, che sto elencando, sono state illustrate nei precedenti pezzi. Ogni tanto mettevo un pezzo che, preso singolarmente, non diceva assolutamente nulla, adesso è arrivato il momento di mettere tutto insieme. Tutto fa riferimento alla Carta Veneziana del 1484.

La Carta Veneziana, unica riproducente la Rosa dei Venti a 24, è finita su di una griglia che ha riportato il giro di compasso su di un quadrato di 8 x 8 unita per lato.




E le terre riprodotte comiciarono a dilatarsi.Tutto questo fa parte del passato ma sta riemergendo piano piano. A Noi interessa la prima Carta Portolana che ha fatto la sua comparsa verso il 1260.A noi interessa la Carta Pisana, quindi la presento inserita su di uno schema geometrico che, secondo me, è quello giusto.Come ho evidenziato nell’immagine i due giri di compasso sono nati su di una griglia che misura

10 x 10. Controllate bene in basso, a sinistra, quella griglia esiste.10 e 14 esterno.Passiamo, adesso, ad approfondire bene il tutto. Vediamo come si lavorava nel 1200; quando non esisteva la Bussola. La prossima immagine è fondamentale per inquadrare il problema delle antiche carte.



Immaginiamo di disporre di una griglia composta da tanti quadrati che valgono 10 unità per lato.Le diagonali azzurre, per LORO, valevano 14. Ripeto: quadrati da 10 (quelli neri) e diagonali da 14.(Conosco bene le misure reali; quindi non andiamo su questa strada.) Ci ritroviamo con una griglia di quadrati da 10 x 10. Se ruoto l’immagine di 45gradi, mi ritrovo con una griglia di quadrati azzurri da 14, o sette, o multipli vari. Se capite tutto ciò passo a farvi veder lo schema della Pisana.



Abbiamo girato la griglia di 45 gradi. Quella da 14 è sull’asse nord/sud mentre quella da 10 è finita sulla diagonale. Si dovrebbe capire che la nuova griglia rossa è quella che vale 10.Immaginiamo, adesso, di disporre di una precisa riproduzione del Mediterraneo suddiviso in blocchi da 10 gradi.



Strano, ma vero STORICAMENTE, queste immagini sono saltate fuori nel 1200.



Adesso proviamo ad inserire i 20° geografici nel settore da 10 unitàMa… la scala che varrebbe dieci gradi non dovrebbe essere quella sulle diagonali?Bella osservazione!La scala che vale 14 ha un quadrato, che origina il giro di compasso, che vale 10.10 + 10 = 20. Quanti sono i gradi delle carte da inserire ? sono due quadrati da 20.Qui abbiamo un quadrato da 20. Stesso numero.Vediamo adesso come è finito il lavoro.  Questa è la situazione.


Stesso giro di compasso da 20. Osservate come si dispongono i meridiani e i paralleli.Eppure lo schema era nato per quest’ultima configurazione.Evito ogni commento sul fraticello che si è trovato con la griglia pronta e il Mediterraneo da inserire.

Tutto questo per dire che:dal passato abbiamo ricevuto delle proiezioni sferiche. Le proiezioni sono finite in giri di compassosu griglia da 10 unità. Capisco che con i disegni non si capisca nulla. Capisco tutto. Quello che non capisco è perché tutti parlano di Carte Portolane senza aver mai disegnato uno schema.E le carte le avevano. E’ il giro di compasso da dieci quadratini che non va bene.Ho sintetizzato in pochi righi 3 secoli di cartografia.La carta Pisana dimostrano un cattivo orientamento che salta di una unità ogni dieci. Poi venne la Bussola e lo scarto divenne di una quarta di vento pari a 11° 15’  o 11,20°.Anche la carta nautica di Pietro Vesconte ha un’inclinazione di una quarta di vento di differenza con il nostro nord geografico.

Questo dovrebbe essere lo spunto per una nuova ricerca. Non è la risoluzione del problema.
Ma la sorpresa più grande è stata…



Quando ho scoperto che, anche un famoso castello, era stato realizzato con quello schema.Se non si vuole il massimo della pignoleria… se ne può discutere.


 Per chi vuole, solo riprodurre, dei capolavori del Medio Evo, lo schema RoBer  aiuta.

Basta non esagerare.Lo schema andrebbe girato a croce; girato di una quarta di vento…..