Cartoline dal paradiso

Da Silviapare
Djerassi non è il primo paradiso in cui ho la fortuna di soggiornare: è proprio durante una di queste residenze che ho conosciuto Mr K. Funzionano così: si fa domanda per essere ammessi, e i prescelti - in base ai loro meriti artistici - vengono ospitati, nutriti e coccolati per un periodo che in genere va dalle due settimane ai due mesi, ma che può anche essere più lungo. Ciascuno ha a disposizione uno studio per lavorare alle proprie cose - il gruppo può essere più o meno numeroso; qui siamo una dozzina di persone fra scrittori, visual artists e compositori - e poi di solito si cena tutti insieme in uno spazio comune. Alcuni dei miei migliori amici li ho conosciuti in questi posti, nel corso degli anni.
In genere queste residenze, perlomeno negli Usa (ce ne sono in tutto il mondo) sono no-profit finanziate da ricchi benefattori che possono detrarre le donazioni dalle tasse. Il paradiso dove mi trovo ora, in particolare, si trova su un immenso terreno di proprietà del signor Carl Djerassi, uno degli inventori della pillola anticoncezionale. 

Gli studi degli scrittori


Gli altri paradisi dove ho soggiornato sono Yaddo (dove sono stata tre volte), Art Omi (la mia prima residenza, dove sono tornata due volte nel 2003) e MacDowell. Come ospite di amici che vi soggiornavano ho visitato anche La Napoule, Civitella Ranieri, la Bogliasco Foundation, il Bellagio Center e la Akademie Schloss Solitude di Stoccarda. Insomma, gli artisti saranno anche squattrinati, però almeno ogni tanto vanno in paradiso.

La vista mattutina dal mio studio

Uno degli spazi comuni

I miei nuovi vicini di casa


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