Cartoline dalla Costiera Amalfitana

Creato il 14 luglio 2015 da Agipsyinthekitchen

Jamme Ja. Oh la costiera.

{non perdetevi tutto il video, dove con lo chef Francesco Russo facciamo un tutorial sullo spaghetto al pomodoro perfetto}

A sole un paio di ore di volo da Milano, ecco aprirsi davanti a te scenari incredibili, fatti da cieli blu cobalto e Sole: ogni dettaglio qui sa di sole.
Dal carattere aperto e genuino dei locali, fino ad ogni increspatura, scenario e cibo che ti si prospetta davanti quando decidi di passare qualche giorno in questa incredibile Regione.

Siamo arrivati in una giornata di giugno, quando il caldo era appena cominciato a diventare vero caldo, e la città sfumava in contorni poco definiti.
Il sollievo di vedere nuovi scenari, per di più intervallati da mare e limoneti, è stato per gli occhi un orgasmo a 360°.

Ci sono certi luoghi che richiedono un approccio quasi mistico tanto sono pregni di bellezza in ogni come/dove.
Credo che la costiera amalfitana sia uno di questi posti dove il magico lascia spazio all’incredibile.
Ovunque ti giri trovi presidi slow food, ovunque guardi vedi ricchezze speciali che possono essere tranquillamente annoverate come quel patrimonio universale che l’Unesco deve aver cura di conservare.

Voi sapete come si fa a traslare un dolore in leggerezza?Sapete come si riesce a riprendere i cocci rotti e ricreare un agglomerato di sostanza così unico da rendere quasi l’originale vetusto? Sapete cosa si fa, quando si viene feriti deliberatamente da persone che non hanno la minima intenzione di conoscerti, tuttavia si arrogano il diritto di pensare cattiverie che non hanno né capo né fine?
Ecco: io piango. Piango tanto, piango molto. Mi sconvolgo con una serie di perché ai quali raramente segue una consecutio logica di risposta. Eppure poi, dopo aver pianto, penso: pazienza, vorrà dire che avrò gli occhi più belli – le lacrime li lavano rendendoli lucidi. Eppure penso: mi ritieni manipolatrice, scorretta, egoista whatever, spinta solo da battaglie di ripicche alle quali non tengo minimamente a partecipare. bene: continua a pensarlo. Anzi se questo ti fa stare meglio, pensa ancora un po’ di più, inventa peggiori vocaboli. Mi divertirò a distruggere questo muro che innalzi con più veemenza, perché il premio, il gioco, può valere la candela. E allora che sia. Pensa il peggio, mi prodigherò per dimostrarti tutto il meglio, invece. Setterò nuovi traguardi, mi imporrò una ferrea disciplina e ti dimostrerò – anzi scusa:lo dimostrerò di nuovo a me stessa, conscia che per ogni ferita siamo un po’ come le fate turchine. C’è una cicatrice che profuma di rosa moscheta e paillette pronta a tessere stelle sul nostro cuore – di che sostanza sono fatta.

Non dico che fa male. Gran parte della mia vita l’ho passata a farmi piccola, quasi invisibile per non dar fastidio a nessuno, per non essere di peso. Ho imparato a danzare passi leggiadri che nessuno potesse accorgersi della mia presenza, così che non potessi dare fastidio. Ho cercato di forgiarmi di nuovo, forzando la mia materia: meno sensibile, meno bisognosa, meno categorica. Meno me. Appunto eprchè non volevo essere un peso per nessuno. Volevo solo essere accettata.  Per troppo tempo ho sacrificato me stessa per la felicità degli altri. Ma poi è un attimo, una rivelazione quasi. E allora capisci che non ci si può sacrificare per corrispondere come bambole di carta all’immagine che gli altri vogliono di noi. Esisto, quindi ho importanza nel momento stesso in cui legittimo la meravigliosa energia di cui ciascuno di noi è portatore sano. I miei pensieri importano.I miei sentimenti importano. La mia voce importa. Ho decido di dare il permesso alle mie necessità di incontrare i miei bisogni. e se questo rende qualcuno non contento, credo non sia un nostro problema. La nostra unica missione è sfondare le barricate e dimostrare il contrario a chi ci crede il peggio. La nostra missione è sorridere così che possiamo vivere belli e contenti, perché il sole bacia i belli di cuore.

Gipsy Tips

Dove Dormire:
Hotel Raito : splendida posizione, camere confortevoli con balcone tra limoneti e profumi incantati. Lo chef – Francesco Russo – è bravissimo. Merita il riconoscimenti di almeno due stelle Michelin. E’ geniale. Lui è protagonista di questo tutorial in cui spiega la meraviglia dello spaghetto al pomodoro. Non solo: eclettico, bravo artista: pittore – dipinge con colori derivanti dal cibo – e attento alle risorse della sua meravigliosa terra. Chiedetegli di farvi lo spaghetto al limone. Da sbarellare.
B&B A Pastaiola: i propietari sono una delizia. Possiedono anche vari limoneti e dovete assolutamente chiedere loro di portarvi a visitare queste meraviglie. Simpatici, accoglienti e la moglie Signora anche pare un’ottima cuoca. Vi coccoleranno con la dolcezza che solo i partenopei sanno offrire.

Cosa fare
Un giro in gozzo da Salerno verso preziose calette { Grotta di Pandora e le grotte sulfuree} . per info rivolgersi a Blu mediterraneo.
Non perdersi la visita ad Amalfi e Positano. Sarà molto turistica come idea, ma questi posti trasudano amore.
In spiaggia a Marina D’Albori.
Camminare per la Valle delle Ferriere che è ombreggiato e ci sono straordinarie cascate. Evitare invece il Sentiero degli dei in quanto è sotto il sole a picco e non ci sono né alberi né fontane.
Andare alla Torre dello Ziro, che è un rudere sullo spuntone tra Amalfi e Atrani e c’è una vista mozzafiato.
Visitare Atrani: è un presepe. Commovente.
Non perdetevi la Basilica di Santa Maria in Fiore e la torre di Sant’Eustachio a Crotone.
La colatura di Alici di Cetara, così come le ceramiche di Solimene e le ceramiche Dacunto. E’ qualcosa di così prezioso che non andare un avvolta nella vita è peccato mortale. La loro maestria deve essere conservata e coccolata, protetta e tramandata. Lo Stato italiano deve prendere coscienza di queste meraviglie e prodigarsi per tutelarle invece che martoriare di tasse.

Dove mangiare
Pizza { what else? }
A Napoli da Michele // a Salerno da Sorbillo
Frittini alla cuopperia di Cetara, a sinistra del porto, in un cortile interno.Il meglio.
Ad Albori la Bruschetteria.
A Nocelle il Ristorante la Tagliata.
A Sorrento non perdetevi Don Alfonso: ne ho già parlato ed è senza dubbio l’esperienza culinaria più incredibile che io abbia mai provato.


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