di Iannozzi Giuseppe
Il solo problema è che i libri attribuiti a Carver sono in realtà un prodotto a quattro mani: se venissero piazzati sul mercato a nome Carver and Lish, allora Carver apparirebbe più onesto su di un piano critico. Lish è uno che sa il fatto suo: in Carver ha visto il minimalismo e ne ha fatto un prodotto spendibile. Senza Lish Carver non sarebbe mai emerso. Carver forniva la bozza, Lish la lavorava. Il contributo di Carver a Carver è nella misura del 50%, diciamo pure così.
Un conto è avere un punto di riferimento, o una musa (vedi Virgilio, Dante, Leopardi… e la lista è pressoché infinita), tutt’altro conto è un lavoro a quattro mani e quelli di Carver sono proprio questo: lui ci metteva la bozza, Lish tutto il resto.
Céline, quando hanno tentato di correggergli la punteggiatura, ha tirato su un pandemonio: o “Viaggio al termine della notte” usciva come lui l’aveva scritto o l’editore poteva attaccarsi. Ecco così che quelle copie che erano state stampate con la punteggiatura riveduta (senza il consenso di Céline) furono buttate, grazie a Dio.
Louis-Ferdinand era un uomo di polso: virtù essenziale per poter essere uno scrittore vero. Raymond Carver era una mammoletta, succube di Gordon Lish.