Avevo due titoli in mente ma non riuscivo a decidere quale utilizzare.Poi mi è venuto in mente che i Radiohead hanno pubblicato un album dove ogni canzone ha due titoli.Mi è sembrato un precedente degno di essere seguito.E non è detto che non diventi un’abitudine. ( Fa.Ro.)
Disse c’è il temporale,
cosa mai mancò tra noi due?
Due mondi nell’universo.
( Verdena )
Sono due anni che vivo chiuso in casa senza mai uscire.Ma proprio mai, anche perché è facile ormai farsi consegnare a casa qualsiasi cosa.Dalle mutande alle sigarette. Ho iniziato a non sopportare più gli uomini, ad essere disturbato dalla loro presenza e a temere di essere toccato, fatta eccezione per la vicina di casa molto premurosa tanto che se lascio lo sporco fuori dalla porta lei me lo butta.O è premurosa o adotta il quieto vivere. Poco importa.E il dottore; lui viene sempre molto volentieri a casa mia.Merito dei miei cocktails alcolici.Ogni mese mio padre mi spedisce dei soldi, in cambio io non dico in giro certe cosette sue.Insomma, sto cercando di sistemarmi per bene.Non è il mio vero padre, quello vero non l’ho mai conosciuto.E…mai lo conoscerò.Quello non vero, è un colonnello dell’arma ma non voglio parlarne.Mia madre invece…meglio lasciarla in pace.Appoggio la busta dei soldi sulla televisione che ormai è diventata come un qualsiasi mobile, non la guardo dal giorno che ho deciso di non uscire da qui, l’ho svuotata, per sicurezza.La casa è piena di libri, c’è ne sono ovunque, anche sul pavimento, colonne di carta ben sistemate, buona parte arrivati qui dopo il mio esilio volontario. Leggo e non faccio distinzioni, ho divorato libri sull’Ardesia e il suo impiego nell’architettura, passando da Shakespeare, senza trascurare l’almanacco universale delle cose più strane e misteriose e La dissonanza nella musica del XX secolo, in particolare l’opera di Arnold Schöenberg.(1)
Mi siedo dove capita e leggo, mi preparo i pasti e mi vengono decisamente bene, grazie ad una predisposizione culinaria e, non meno importante, alla possibilità di documentarmi su una quantità di libri sulla tecnica di cucina pari a due delle quattro pareti della sala.Volete la miglior patata per fare zuppe o minestre? La Monalisa è di gran lunga la migliore, ricca di amido, addensa che è una meraviglia.O che il miele di lavanda è spettacolare col pane integrale e le cipolle.Uno dei piatti che adoro?Semplice, il cappone con contorno di riso nero.E poi leggo ancora e non è la prima volta, anzi succede molto spesso, che mi addormento seduto in pieno giorno con un volume in mano, dove mi trovo, qualche volta pure sulla tazza del cesso.Ci sono buone vibrazioni in questa casa e le sento continuamente, grazie al mio stereo che diffonde musiche di ogni tipo, in random, ventiquattr’ore su ventiquattro.Ogni secondo della mia giornata ha una colonna sonora, meglio che nei film.Ogni minuto della mia giornata ha una pagina stampata, meglio che nei libri.I libri mi tengono in vita?Ci ho pensato spesso ma non ho ancora trovato la risposta.Sono fondamentali per me?A questa so rispondere.Mi impediscono di impazzire.Mi aiutano a non uscire da quella porta e a darle un valore importante, uno scudo con cui proteggermi.
Un giorno, qualcosa è cambiato, contro la mia volontà.
Ero in salotto, sul tappeto e stavo leggendo La breve storia dell’atomo, sorseggiando Erva Mate(2) quando sentii dei rumori nella stanza opposta a dove mi trovavo.Un rumore e poi più nulla.Chiusi il libro e mi alzai piano, prima in corridoio e poi di scatto nel bagno. Da lì potevo controllare senza farmi vedere.Vidi un’ombra lunga e sottile scivolare sulla parete della camera.Grazie ai romanzi di Ludlum e di certe enciclopedie mi mossi che neanche Jason Bourne, più silente del silenzio,cercando di immaginarmi una sorta di agente segreto camaleontico e assumere forme e colore dell’ambiente circostante.Una ragazza accucciata vicino al mio letto, tra le colonne di libri e il comodino, con un libro in mano e una torcia elettrica accesa tra le labbra.La osservai per una mezz’ora circa, senza fiatare,appiccicato al mio scudo, la porta del bagno, curioso di vedere che volume stesse leggendo e se l’avesse lasciato dove l’aveva trovato.Non mi spaventai, anzi, la curiosa visita mi divertì.Scivolò fuori dalla finestra della camera, da dove era entrata, rimettendo a posto il libro che stava leggendo e lasciando un piacevole profumo di vaniglia nella stanza.Poesie di Guerra, Giuseppe Ungaretti.Trovai un piccolo segnalibro alla pagina in cui, l’intrusa aveva sottolineato in matita la poesia Sono una creatura.Da quella sera lasciai sempre la finestra della camera socchiusa, per darle la possibilità di entrare senza forzare le maniglie.Non mi disturbò questa invasione, tutt’altro, non vedevo l’ora di riaverla nella mia libreria.Col tempo scoprii cosa amava leggere e trasferii i libri di poesia in camera, in quell’angolo.Come scoprii che il suo poeta preferito è Borges.
Passarono alcuni mesi in cui ad una certa ora della sera non ero più solo in casa.Non ci incontrammo mai in quelle sere ma entrambi sapevamo di non essere soli.Più di una volta pensai di offrirle qualcosa da bere o un paio di tartine ma alla fine non lo feci.Lei si immergeva nella poesia, io nella storia della Cina.Lei sottolineava passaggi chiave tra le rime, io studiavo, a fatica e sudando non poco, le reazioni in chimica organica.Io e l’intrusa e fuori da lì, cemento e apatia.Fino al giorno in cui si presentò alla porta anziché alla finestra.Orario insolito per sentire il mio campanello suonare.
Nello spioncino osservo chi ha suonato e se non riconoscessi la tuta nera aderente non saprei di trovarmi davanti alla mia intrusa.Cerco di guardarla meglio in faccia, per prendere tempo.Chi si aspettava una cosa del genere?Perchè ora si è presentata alla porta?Respiro profondamente e apro la porta.Lei entra e si dirige verso la camera sorridendo appena, il mio sguardo l’accompagna per metà corridoio.Il suo profumo di vaniglia riempie le stanze, sono cosi agitato che resto fermo per alcuni minuti, in piedi, ad osservare verso la camera da letto, col sangue che mi inonda prima la testa poi l’interno cosce.Cerco di controllarmi e aspetto che il sangue si redistribuisca nelle vene, lungo tutto il corpo.Non succede nulla e cosi, mi rimetto a cucinare la mia cena. Risotto al radicchio e gamberi.
Dopo una vera e propria ginnastica del respiro gliene porto un piatto e sempre senza parlarle lo lascio sul letto e me ne torno in sala. Ma non posso più fare come se lei non fosse lì.Dopo poco vado da lei. [continua]
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Note:
(1) E’ stato uno dei primi compositori del XX secolo a scrivere musica completamente al di fuori dalle regole del sistema tonale e l’ideatore del metodo dodecafonico basato su una sequenza (detta serie, da cui il termine musica seriale) comprendente tutte le dodici note della scala cromatica.
(2) E’ una pianta sempreverde del Paraguay e del Brasile.Si utilizzano i rami più sottili che vengono tagliati con un machete e raccolti in una radura dove vengono fatti appassire e asciugare accanto al fuoco per circa 24 ore, prima di essere macinati.L’infuso è preparato in piccole zucche, svuotate e asciugate e viene bevuto, senza essere mescolato, da una cannuccia forata di metallo, detta bombillo.