«Non è possibile».«Eh...».«Dai no, amore, non è possibile. Non puoi non aver mai letto nulla di Agatha».«Mica è tua zia, che la chiami Agatha».«Beh, ma Agatha è Agatha. Tutti hanno letto qualcosa di Agatha».«Quasi tutti hanno letto anche Siddartha e Il Signore degli Anelli, e tu no».«Sì, ma qui si stava parlando di te, non cambiare argomento. Ecco... prendi Dieci piccoli indiani, questo è forse il suo libro più bello. Smetti di leggere qualunque altra cosa tu stia leggendo e dedicati SUBITO a questo».«Ok, ok, ok...»
Qualche ora dopo...
«More?»«Non rompere che sto leggendo».«Oh, ups, scusa... mi dici solo a che morto sei arrivato?»«Al quarto».«Hai già un sospetto su chi possa essere l'assassino?»«Sì... ah no, come non detto, è morto adesso. Mi lasci leggere per favore?»«Sì sì, scusa scusa...».
La sera dopo
«Amore?».«Aspetta che mi mancano venti pagine, ci parliamo dopo».«Ok».
Dopo una decina di minuti
«Oddio! Ma nooooo, non ci posso credere, non è possibile, oddio sta donna è un genio!»«Ghghgh»«Mamma mia che roba, avevi proprio ragione, che pirla ad aver aspettato così tanto�».«Te l'avevo detto io!».«Hai altri libri di Agatha, vero?»«Agatha... e che è, tua zia?».«Gne gne gne»
© Ryan Nore
"Casa Rampante" è una nuova rubrica, a cadenza puramente casuale, che raccoglie tutti i siparietti che immancabilmente si verificano tra me e il lettore rampante non appena mettiamo piede insieme in una libreria, nel reparto libri di un supermercato, di fronte a una delle nostre librerie casalinghe o semplicemente dove capita.