Casa Roma – Si può ripartire, ma serve un organico più ampio (e un occhio agli infortuni)

di Riccardo Cotumaccio

Per la Roma delle dieci vittorie consecutive, i due pareggi con Torino e Sassuolo sanno di sconfitta. Quel gol di Cerci e la sassata di Berardi, a sancire l’1-1 finale su gare di certo abbordabili, forse non incideranno più di tanto su un gruppo unito, compatto e forte, ma di certo hanno influito ed influiranno sulla classifica, colmando un gap importante – quello dalla Juventus – che da +5 ora recita +1. A far più male, però, è quel gol subito all’ultimo, in extremis, proprio quando la Roma stava per rialzarsi. Eppure, da quel gol di Berardi, la Roma deve ripartire, deve riprendersi per tenersi stretta la vetta, anche se la Signora è lì, a mordere le gambe, cercando di difendere quel Tricolore tatuato sul petto da ormai due stagioni. Senza Totti e Gervinho – si è visto – l’11 di Garcia fatica, costruisce ma non punisce, trova la porta ma non il gol. Senza il Capitano e l’ivoriano, in quattro incontri, sono state segnate 4 reti, subendone, però, 2 (a dispetto del solo gol subito con la coppia Benatia-Castan). Questione di assenze, questione di un meccanismo sì perfetto, ma debole sui ricambi. Ed è così che a gennaio – per star tranquilli – si deve metter mano ad un centrale di riserva (che dia più sicurezza di Burdisso) e soprattutto – Destro permettendo – un numero 9 all’altezza. E per oliare al meglio un meccanismo perfetto, oltre che a dargli i giusti ricambi, si gestisca al meglio la condizione dei giocatori, di certo non messa duramente a repentaglio dalle coppe europee. Solo così, per ritrovare l’Europa vera, e per puntare – chissà – a qualcosina in più, la Roma può vivere un campionato sinora splendido nel migliore dei modi. Anche perché a sognare, un po’ ci abbiamo preso gusto.