Tempi di crisi, ingegno che si aguzza. Si va sempre piu’ alla ricerca di soluzioni di compromesso che possano soddisfare (o quanto meno non dispiacere) entrambi le parti di un contratto. Battistrada il mercato immobiliare che patisce le ristrettezze del momento.
“Meglio ferito che morto”. “Investo senza dissanguarmi”. Questi i refrain che probabilmente frullano in testa, rispettivamente a venditore e compratore che si apprestano a definire la cessione di una casa, secondo lo strumento fortemente in ascesa (addirittura in controtendenza rispetto al mercato) della vendita in nuda proprieta’. Dal bilocale all’appartamento, per arrivare fino alla villa di lusso. Questo tipo di vendita e’ aumentato del 10% in un anno e sono ormai centinaia gli immobili messi in vendita (anche online) in nuda proprietà.
Chi acquista non si dissangua (ovviamente tutto e’ proporzionato al valore dell’immobile) per il semplice fatto che l’immobile continuera’ ad essere “goduto” ed abitato vita natural durante dall’ex proprietario che resta titolare del diritto di usufrutto.
Si tratta dunque di un acquisto a scopo di investimento, a voler essere impudenti tanto piu’ conveniente quanto meno giorni di vita terrena restano a colui che cede il bene. Quest’ultimo si assicura un tetto per il resto dei suoi giorni ed inoltre un piccolo gruzzolo sul quale contare (ed oggidi’ equivale ad una pietra miliare).
Continuando sul terreno del cinismo, il prezzo di vendita della casa risulta “scontato” dal 5% fino al 50% rispetto alle quotazioni di mercato. La percentuale di riduzione è inversamente proporzionale all’eta’ del venditore.
Fino a qualche anno addietro vendere la nuda proprietà era un espediente per “migrare” la casa dai genitori ai figli risparmiando sulle tasse; oppure il venditore era un anziano senza eredi. Oggi – e’ triste rimarcarlo – chi decide di vendere la nuda proprietà e’ spesso spinto dalla crisi economica. Chi acquista, dal canto suo, continua ad individuare nel mattone un bene rifugio, risparmiando notevolmente rispetto al valore di mercato dell’immobile.
Gli annunci di tale tipo di vendita si concentrano nel Lazio (41%), seguito da Lombardia (14%), Toscana (12%), Liguria (11%), Piemonte (9%) ed Emilia Romagna (5%).
Un anziano (solo o in coppia) del nord o del centro che vive in un immobile di livello medio – alto: ecco l’identikit di chi pensa di vendere la propria abitazione in nuda proprieta’. A malincuore.
Francesco Rella @FalloSapere