Casarsa: petizione di 550 cittadini contro via Biasutti

Creato il 19 luglio 2011 da Gaetano61
La decisione della giunta Tubaro di intitolare una via di Casarsa all'ex presidente della Regione, il democristiano Adriano Biasutti, aveva scatenato  nei mesi scorsi diverse polemiche, riconducibili alla circostanza che altri personaggi, diversamente da Biasutti con un ancoraggio alla realtà cittadina, avrebbero meritato tale onore. In aggiunta, l'intitolazione interveniva dopo solo un anno dalla scomparsa di Biasutti, non venendo rispettati, così, i termini ordinari. Ora, come informa il quotidiano Il Gazzettino, un cittadino di Casarsa, Livio Cossutta, ha presentato al sindaco Tubaro una petizione firmata da 550 persone, nella quale si esprime il proprio dissenso sulla cosiddetta "via della vergogna": «a Casarsa, San Giovanni e Sile - si legge nel documento - non ci sentiamo sudditi di alcuno, e perciò rifiutiamo di sottostare passivamente a qualsiasi tipo di arbitrio: tale consideriamo l'intitolazione della via tra piazza De Gasperi e via Valvasone ad Adriano Biasutti». Ma le notizie non finiscono qui, perché mesi fa lo stesso Cossutta aveva affisso in diversi luoghi del territorio comunale alcuni volantini sulla stessa questione, intitolati "La voce del padrone", nei quali si faceva risalire la decisione della giunta a "condizionamenti esterni". Ora, per quei manifesti la polizia municipale ha comminato a Cossutta la sanzione di euro 56,60, per violazione all'articolo 12 del Regolamento comunale in materia di pubblicità, in quanto non era stata richiesta la prescritta autorizzazione. La speranza è, aggiungo io, che la norma regolamentare trovi applicazione, come non ho dubbi, a tutti i casi previsti dall'art. 12 del Regolamento e quindi non solo ove è in gioco la libera manifestazione del pensiero. 

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