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Case cantoniere, che disastro! Nessuno le vuole comprare, ci guadagna solo la PubliA

Creato il 05 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

E questo è veramente disdicevole: l’amministrazione provinciale ha bisogno di danaro così come malato grave già eterizzato, steso sul lettino operatorio, ha bisogno di sangue e ossigeno, mette in vendita anche le case cantoniere, e invece di ottenere il giusto incasso che fa? Non incassa niente, anzi deve pagare le spese di pubblicità alla PubliA, cioè di fatto al giornale La Provincia. Emblematico. Giornale, non istituzione. Perdite, non incassi. E la maledizione delle ultime case cantoniere, di cui si riapre il bando per la vendita. Ma chi le vuole? Nessuno per ora. Avrebbero bisogno di qualche ritocco, anzi forse di una lieta ma costosa ristrutturazione, anche perché rappresentano una tipologia ben determinata e immediatamente riconoscibile che però non s’usa più. Chi vi abitasse, rischierebbe di sentirsi chiedere di aggiustare le buche delle strade! In realtà le case cantoniere hanno il fascino di un’età e di una storia, e il pregio, a differenza di tanta edilizia, di possedere uno stile, quindi si auspica che non vada perduto il loro tratto caratteristico.

L’amministrazione provinciale dunque riapre i termini dei bandi per l’alienazione delle case cantoniere di Calvatone, Torre De Picenardi, San Giovanni in Croce, Cicognolo e anche di parte dell’ex centro di selvaggina in località Brancere, a Stagno Lombardo.

Nel frattempo la pubblicità si paga: 943,80 euro a PubliA.

 

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