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Case editrici: 12 tentativi per una newsletter interessante

Creato il 23 giugno 2011 da Antonio Maccioni

Case editrici: 12 tentativi per una newsletter interessanteRicevo quintali di newsletter da agenzie stampa editoriali: mi chiedo spesso a cosa servano – soprattutto perché lanciano proposte ma dall’altra parte non c’è nessuno pronto a rispondere. Non ci sono dubbi che una newsletter possa essere utile e interessante per un lettore affezionato a un determinato progetto editoriale. Ho valutato le solite proposte e ho provato a mettere insieme alcune alternative. Le sezioni numerate che seguono possono essere accorpate per volume o distinte. Per praticità, in questo caso, le presento ordinandole – senza criterio alcuno – come se si trattasse di attività “indipendenti” da uno specifico “prodotto”. Mi spiego.

Forse alcune delle seguenti attività – forse tutte? – ti sembreranno scontate, già viste, già lette, forse le avrai già tentate. In quel caso ciò che dovrai fare è riprogrammarle, rivederle, dovrai renderle più accattivanti, più interessanti per il lettore. Se in passato non ne hai avuto beneficio alcuno, ricorda che la risposta a ciò che ti stai chiedendo adesso è no: no, non è inutile comunicare con i tuoi lettori; piuttosto: comunicare con i tuoi lettori è difficile. Ricorda che devi offrire un servizio: se la tua intenzione è propinargli un prodotto senza sapere chi hai davanti, valuta di poter perdere quel lettore quando meno te lo aspetti. Come? Ad esempio con l’invadenza e con lo spam di chi affida i propri comunicati stampa ad agenzie “anonime” e “specializzate”: io – ed io sono un lettore come tanti – ricevo quintali di newsletter che contengono novità editoriali, alle quali sono stato iscritto, tra l’altro, senza consenso alcuno. Considera questo: è probabile che con una di quelle newsletter abbia appena ricevuto la segnalazione di uno dei tuoi volumi appena pubblicati. Comprendo bene che hai preso accordi con l’agenzia di spam, o che qualcuno l’ha già fatto per te: considera che il lettore è già sottoposto alla pressione di messaggi promozionali di ogni tipo. Considera di stare alla larga dallo spam.

La tua newsletter dovrebbe essere:

1. Ordinata e corretta: ti piace fare libri ben curati e ce l’hai a morte con i refusi che saltano fuori quando meno te l’aspetti? È cosa buona e giusta. Pertanto considera anche questo: i lettori ai quali sono destinati i tuoi “prodotti” sono gli stessi ai quali vorresti far avere la tua newsletter. Sei sicuro che fargli avere contenuti copiaincollati che non hai nemmeno riletto non sia controproducente? Sei sicuro che affidarli ad agenzie di spamming esterne non possa avere un ritorno neutro se non negativo?

2. Funzionale: nella newsletter saranno presenti numerosi link a contenuti esterni. Perché? Perché la tua newsletter dovrà essere funzionale e capace di offrire tutti gli approfondimenti del caso. In particolare: evita di infarcila con url e indirizzi chilometrici. Se proprio devi, considera i servizi di short url come bit.ly. Ad ogni modo, cerca di evitare anche quei servizi: basta poco html e ne guadagnerai in pulizia e praticità.

3. Efficace: ricordati chi sono i tuoi lettori. Considera opportuno conoscerli meglio. Ricordati che il lettore in Rete odia lo spam: una newsletter al mese, quando è ben curata, potrebbe essere sufficiente. Preoccupati di renderla efficace e di diffonderla, non di replicarla. Considera l’opportunità del marketing virale, ma ricordati che la quantità non è tutto anche se devi fare i conti a fine anno.

4. Diretta e accessibile: considera di concepire la tua newsletter come post all’interno del tuo blog “aziendale”, potrai in un secondo momento importarla e diffonderla come vero e proprio messaggio. Per esempio, potrai segnalarla servendoti dell’aggiornamento Facebook destinato agli iscritti della pagina. Ecco come: clicca su Modifica pagina, in alto a sinistra; clicca su Risorse; clicca su Invia un aggiornamento; segnala, cercando di essere interessante, chiaro e non eccessivamente promozionale, l’invio della newsletter nel campo Oggetto e nel Messaggio; inviala servendoti della funzione Pubblica link. Ricorda: il tuo obbiettivo non è solo “raggiungere più lettori e vendere più libri nell’immediato”, ma offrire un servizio a chi è appassionato al tuo progetto culturale. Se quest’ultima cosa ti fa sorridere e ti sembra ingenua, considera questo: c’è qualcosa che non va, nel tuo progetto, e te lo dice un lettore, ma puoi sempre rimediare. Nota bene: la funzione aggiornamento di Facebook dovresti usarla con parsimonia, e allora usala per segnalare la newsletter e in altre occasioni particolari. Per il resto, cerca di sfruttare al meglio la bacheca e le funzioni della pagina. Qui ci sono 15 cose che gli editori fanno e che puoi fare: considera che non è assolutamente detto né garantito che siano le migliori opportunità. Non dimenticare che ce ne sono molte altre. Ma comunque ricordati anche di questo: l’obbiettivo della tua newsletter è raggiungere la casella di posta dei tuoi lettori.

5. Sintetica: e newsletter sintetica non vuol dire né lunga, né breve, ma sintetica; usa il grassetto, usa i link, ordina in sezioni e paragrafi, serviti dei meravigliosi numeri arabi: fanne buon uso.

6. Breve: la tua newsletter dovrà essere chiara, ricca e sintetica, ma non troppo lunga. Hai presente il post che stai leggendo? Ecco: questo è un post discretamente lungo.

La tua newsletter potrebbe contenere:

1. Novità del mese. Segnala le novità in libreria, di volta in volta indicando la scheda sul sito dell’editore e la scheda sui social network aNobii e Goodreads. Se hai creato un evento per l’uscita del volume, ricorda di segnalarlo nella newsletter con un certo anticipo. Se non l’hai ancora creato, è il caso di rimediare.

2. Presentazioni ed eventi. Segnala le presentazioni programmate per il mese successivo (chi, cosa, con chi, dove, quando). In tutti i casi ricorda di creare l’evento su Facebook e di invitare i lettori della newsletter a “partecipare” e a segnalare il relativo evento ai propri contatti.

3. Recensioni o segnalazioni sulla stampa. Segnala le recensioni uscite sulla stampa: non dimenticare di inserire correttamente il link alla recensione (interno, se archiviata sul sito aziendale; esterno, se si rimanda a un contenuto linkabile sul sito del giornale).

4. Estratti. Considera l’opportunità di segnalare un estratto della recensione (200 battute sono più che sufficienti) in virgolettato.

5. Recensioni e segnalazioni sui blog. Valuta l’opportunità di segnalare – allo stesso modo delle recensioni pubblicate sulla stampa – i contenuti che riguardano i tuoi volumi, pubblicati su blog letterari o blog di nicchia. Tieni a mente: un blog con un target molto preciso, anche se limitato a poche decine o centinaia di lettori, può avere più rilevanza di una recensione pubblicata su un giornale che vende migliaia di copie. I motivi sono numerosi, e sono meno scontati di quanto credi.

6. Recensioni sui social network. Puoi riportare estratti significativi dalle recensioni pubblicate su aNobii e Goodreads. Ricorda che quell’autore ha per te la stessa dignità dell’autore di un periodico: cita il nome, segnala il link, invita (direttamente o indirettamente) i tuoi lettori a seguire le sue pagine. Riporta allo stesso modo i tweet più interessanti e i commenti dei tuoi lettori: ricorda che – se deciderai di citarli – è bene che tu abbia a che fare con un “profilo” pubblico (senza lucchetto su Twitter; con la privacy aperta su Facebook). Sappi che è quella la tua Rete, e che soltanto insieme a lei potrai costruire.

Credits foto: lettere in buca

Case editrici: 12 tentativi per una newsletter interessante

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a cura di A. Maccioni
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