Secondo gli investigatori, il titolare del caseificio effettuava la produzione mescolando alla cagliata i latticini ritirati dal mercato, addizionandoli con prodotti chimici per rendere il prodotto più presentabile e gustoso. Anche le modalità di affumicatura dei prodotti lattiero-caseari era ottenuta con un sistema pericoloso per la salute, pare che tale procedimento venisse svolto nel retro di un furgone in disuso nel quale venivano collocati gli alimenti sui quali venivano convogliati i fumi prodotti in fusti metallici dotati di impropri comignoli di fortuna.
Nel sopralluogo è stat rinvenuta la presenza di ingenti quantitativi di cagliata, un semilavorato che consente di accorciare i tempi produttivi e ottenere il prodotto con costi notevolmente inferiori, proveniente dall'est Europa, e un anomalo e ingiustificato accumulo di prodotti caseari di ogni tipo e sorta provenienti da altri caseifici e dalla grande distribuzione alimentare.