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Caserta: arresti nei confronti dei Casalesi e la famiglia Riina-Messina Denaro. Una coalizione per il trasporto. In manette il figlio di Sandokan e il fratello del Padrino Totò

Creato il 27 gennaio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Caserta: arresti nei confronti dei Casalesi e la famiglia Riina-Messina Denaro. Una coalizione per il trasporto. In manette il figlio di Sandokan e il fratello del Padrino Totòdopo le manette alla sua primula rossa
Tra i destinatari delle misure restrittive figurano Nicola Schiavone, figlio di Francesco, soprannominato «Sandokan», capo indiscusso dei Casalesi, e Gaetano Riina, fratello di Salvatore, capo dei capi di Cosa Nostra. 
Viene così recuperato il danno –e a dire il vero anche la beffa- seguita lo scorso 3 gennaio quando si apprendeva che al nuovo capo mandamento di cosa nostra di Corleone, Gaetano Riina, veniva annullato l’arresto del 14 novembre per concorso esterno in associazione camorristica con i Casalesi. (Quando il gip fa il copia e incolla e il Tribunale revoca gli arresti al fratello di Riina. Una storia tutta italiana
Un rapporto, dunque, che pare invece fosse solido e per il quale, oggi, le accuse per gli arrestati sono di associazione mafiosa, illecita concorrenza, intestazione fittizia di beni e traffico di armi. Le indagini hanno evidenziato la strategica alleanza conclusa tra la camorra casertana ed imprenditori siciliani organici alla cosca Riina-Messina Denaro, al fine di conquistare il controllo monopolistico dei trasporti su gomma e della commercializzazione all'ingrosso di prodotti ortofrutticoli sull'asse Sicilia-Campania-Lazio, sulle tratte da e per i mercati dell'isola verso quelli campani e verso lo strategico mercato di Fondi 
Secondo quanto emerso dalle indagini della squadra mobile di Caserta e del centro operativo Dia di Roma, coordinate dalla Procura Antimafia di Napoli, il clan dei Casalesi, in cambio del monopolio dei trasporti in favore di una ditta appartenente a elementi di vertice dell'organizzazione, garantivano a imprenditori del commercio all'ingrosso organici alla mafia, la possibilità di vendere i prodotti ortofrutticoli provenienti dalla Sicilia in regime esclusivo sui mercati campani e del basso Lazio, profondamente condizionati attraverso la forza di intimidazione della camorra. 
L’operazione ha svelato anche un ingente traffico di armi, acquistate nell'Est Europa dai Casalesi, realizzato utilizzando gli autotreni delle imprese di trasporto controllate e gestite dalle organizzazioni camorristiche.

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