I tentacoli della camorra raggiungono anche il settore della sanità con l’obiettivo di ottenere appalti e controllare l’assegnazione diretta dei lavori. Sono 24 le persone finite in manette in un’operazione della Dia di Napoli nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo campano sulle gare truccate delle Asl di Caserta, aggiudicate ad imprese legate al clan dei Casalesi con l’appoggio di politici e amministratori locali. Sono stati effettuati numerosi sequestri di società e di beni. L’indagine riguarda in particolare appalti truccati per l’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, già finite al centro di altre inchieste. Gli arresti sono avvenuti nelle prvince di Caserta, Napoli e Verona. I reati ipotizzati a vario titolo sono quelli di associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e abuso d’ufficio.
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APPALTI TRUCCATI ALL’OSPEDALE, AFFARE DEL CLAN ZAGARIA – Dalle indagini emerge che a controllare l’ospedale di Casera era il clan di Michele Zagaria, che riusciva a truccare attraverso i suoi uomini i bandi di gara e gli atti per favorire imprese amiche. Nel giro degli affari c’erano anche bar, distributori automatici, lavori di manutenzione degli immobili e gli affidamenti diretti, per i quali l’organizzazione agiva in regime di monopolio. Il gruppo crminale Zagaria si caratterizza rispetto ad altri sodalizi criminali per la sua maggiore attenzione nella gestione degli interessi economico-imprenditoriali. Nelle sue relazioni la Dia segnala che negli anni il clan ha raggiunto posizioni di controllo di alcuni settori dell’economia, come la grande distribuzione e gli appalti pubblici.
(Foto di copertina: l’arresto di Michele Zagaria da archivio LaPresse)
Fonte: Giornalettismo