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#cashone: FABIO CASCIONE, “Sono un venditore emozionale”. L’intervista (The Apprentice Italia)

Creato il 13 agosto 2014 da Ciuzzetta @ciuzza88

#cashone: FABIO CASCIONE, “Sono un venditore emozionale”. L’intervista (The Apprentice Italia)

ITALIANO

INTERVISTA A FABIO CASCIONE, THE APPRENTICE ITALIA

The Apprentice Italia, il noto programma di Sky, figlio dell’omonimo format americano, è giunto da qualche mese al termine. 14 concorrenti si sono sfidati  e la vincitrice, Alice Maffezzoli, si è aggiudicata un contratto a 6 cifre per un anno a fianco del Boss Flavio Briatore (nell’originale Donald Trump).

Perchè The Apprentice? Perchè trovo sia un programma molto educativo, dove vengono fuori le diverse strategie di marketing e si impara una serie di cose inerenti al mondo aziendale e del business in generale. Le prove più disparate si susseguono e i prodotti sono sempre più importanti e complessi. Chi impara non è solo il concorrente (che, anche se viene sbattuto fuori la prima settimana, ha già acquisito un bagaglio enorme di esperienze) ma anche lo spettatore.

Oggi ho il piacere di presentarvi uno dei semifinalisti. Ladies and gentlemen….FABIO CASCIONE!

34 anni, direttore commerciale nel settore vinicolo presso l’azienda Vigne e Vini Varvaglione, Pugliese DOC. Simpatico, solare e con una voglia di vivere che ti trascina. Fabio è anche molto determinato e sicuro di sé. La sua fame è tanta e così la sua autostima. Presuntuoso? Lui dice di no e personalmente gli credo (c’è differenza tra sicurezza, data anche dai risultati, e presunzione). Per il Boss “è fuori”, ma una cosa è certa: vendere non è facile (esperienza personale) e lui lo sa fare bene!

#cashone: FABIO CASCIONE, “Sono un venditore emozionale”. L’intervista (The Apprentice Italia)

Ciao Fabio. Innanzitutto grazie mille per questa intervista.  Dunque, vedo che hai un curriculum pieno di esperienze a livello nazionale e internazionale e con nomi importanti come Mercedes Benz e altri. Inoltre la partecipazione a The Apprentice e l’arrivo in semifinale non sono di poco conto. Come sei arrivato così in alto nella tua vita?
I traguardi sono belli quando sono ambiziosi e io nella mia vita me ne sono posti sempre tanti. Forse la mia forza sta proprio in questo. Per raggiungerli, non possono mancare mai due ingredienti: forte senso del sacrificio e smisurata determinazione. Durante il “cammino” sono molti i momenti in cui vorresti abbandonare e cimentarti in qualcosa di più facile. Non dimenticherò mai la solitudine vissuta in America: i miei amici erano al mare e io, fresco laureato, andai dall’altra parte del mondo per il college post-laurea…ho imparato che la gloria ha un alto prezzo da pagare!

L’essere un venditore nato non è bastato a convincere il Boss. Secondo te cosa non ha realmente funzionato?
Credo che in fondo il Boss mi abbia notato e, con un pizzico di presunzione (che non mi appartiene), ritengo di poter dire che nella sua vita, presto o tardi, userà il mio numero di telefono per propormi qualcosa di interessante. Se avesse voluto un venditore “emozionale” (così mi chiama Alice – Maffezzoli, vincitrice, n.d.r.) la scelta sarebbe probabilmente ricaduta su di me…tutti hanno visto che tra me e lui c’era feeling.

Una critica che ti è stata fatta spesso è che per te sembra “sia sempre tutto uguale”.  Perché secondo te la gente può percepire questo?
Ogni commerciale ha la sua strategia di vendita. In TV hanno calcato un po’ questo mio aspetto ma non ci vedo nulla di male. Affronto i clienti con grande rispetto e cortesia e quando vedo uno spiraglio che mi permette di osare affondo il colpo e porto il risultato a casa. Se si chiedesse ai miei clienti un aggettivo per descrivermi credo che buona parte direbbe “originale e un pò pazzo”…in senso positivo del termine! Il punto di forza? Il sorriso. Per molti esprimo positività, un commerciale che non sorride deve cambiare atteggiamento o lavoro. Forse questo mio sorriso lascia credere che tutto venga affrontato nella stessa maniera, non è così.

Quali sono stati i momenti più difficili durante il programma?
La prova del vino per Ca’ Del Bosco da Peck (dove i concorrenti hanno dovuto creare e vendere una serie di bottiglie, n.d.r.) sicuramente è stata quella che più mi ha messo sotto pressione. Sono stato accusato di aver fatto troppo “teatro” e di essermi dimostrato un commerciale di strada. Pazienza, io però sulle 25 bottiglie vendute ne ho piazzate 16 (eravamo in 5 a vendere e nessuno ha sottolineato questo) e ai titolari di un’azienda contano i numeri, non come tu li abbia portati. Sono stato investito da critiche stupide. Se uno non è nel settore del vino non può cogliere le sfumature che lo caratterizzano.

Si dice che l’importante sia partecipare e che non bisogna mai abbattersi, ma, diciamoci la verità, perdere non è mai bello. Come ti riprendi da una sconfitta?
Non mi piace perdere ma non posso cambiare l’esito degli eventi. Quando si da il massimo non credo possano esserci rimorsi o rimpianti. L’Italia ha visto chi sono e le centinaia di messaggi che ancora oggi ricevo sul mio sito www.fabiocascione.it lo testimoniano.

The Apprentice dev’essere stata un’esperienza unica sia sul lato professionale sia dal punto di vista personale. Lavorare con nomi importanti, svolgendo a volte mansioni completamente diverse tra loro, ma anche vivere a stretto contatto con sconosciuti che possono diventare tuoi amici ma che allo stesso tempo rappresentano la concorrenza. Nonostante ciò, almeno da quello che si è visto in televisione, si è creato un bel rapporto tra alcuni di voi. Cosa ti ha lasciato questo programma?
Il programma mette molta pressione sui candidati, io però prova dopo prova cominciavo a legarmi ad alcuni di loro. È stato bello vedere e apprendere da chi, facendo un lavoro diverso dal tuo, esprimeva un pensiero che ti insegnava qualcosa di nuovo. Con Muhannad (Al Salhi, finalista, n.d.r.) ho diviso la camera per 2 mesi e una grande amicizia. Con Alice non eravamo partiti nel migliore dei modi ma a metà percorso abbiamo scoperto entrambi di essere compatibili al 100%. Lei ha qualità che io non ho e viceversa; se volessi usare un paragone calcistico direi che lei è la regista di centrocampo, io l’attaccante che mette la palla in rete.

Piccola indiscrezione: il Boss è così rigido come sembra o è il classico “orso buono” che dietro le quinte si ammorbidisce? ;)
Il Boss è il tipico orso buono. Subito dopo la mia eliminazione mi ha lasciato un messaggio che porterò per sempre con me!

E adesso, cosa riserva il futuro a Fabio Cascione?
Arrivare al mondo che conta…SUBITO!

Grazie per essere stato con noi. È stato un piacere :)

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ENGLISH

FABIO CASCIONE INTERVIEW, THE APPRENTICE ITALIA

The Apprentice Italia, the famous Italian tv program on Sky Uno, born from the same American format, is over. During the show, 14 competitors faced each others and the winner, Alice Maffezzoli, won a 6 zeros contract together with the businessman Flavio Briatore aka “The Boss” (in the original show is Donald Trump).

Why The Apprentice? Because I think that it’s a very educational show, where the contendant but also the spectator can learn different marketing and business strategies in a real way.

Today I have the pleasure to introduce you one of the semifinalists. Ladies and gentlemen….FABIO CASCIONE!

34 years old, he’s the sales manager in the wine field for the Italian company Vigne e Vini Varvaglione He’s from Puglia with pride. Fabio is fun, cheerful and with a real “joix de vivre”. He’s also very determined and self-confident. Does he seems presumptuous? He says no and I believe him. For The Boss he’s fired, but out he’s a great seller!

ORIGINAL INTERVIEW IN ITALIAN.
TRANSLATION BY ILARIA ICARDI.

Hi Fabio. First of all, thanks so much for this interview. So, you have a cv full of national and international experiences, with important names as Mercedes Benz. Then, your participation at The Apprentice and the semifinale. How have you gotten so much in your life?
Goals are beautiful when they are ambitious and I have always had a lot of them in my life. Maybe that’s my strenght. To achieve them, two ingredients are so important: a real sense of sacrifice and a lot of determination. During your “path” there are many moments in which you only want abandon all and do something easier. I’ll never forget my loneliness after university: all my friends were at the seaside while I went to college in the US. I’ve learnt that glory has a high price!

Being a great seller hasn’t been enough to convince The Boss. What do you think hasn’t worked?
I believe that The Boss has noticed me and, with a bit of presumption (which usually I haven’t), I think that, sooner or later, he will call me for something interesting. If he had wanted an “emotional seller” (as Alice – Maffezzoli, winner, NDR – calls me), he would have chosen me. All saw the feeling between him and I.

They criticize you saying every sitution seems the same. In your opinion, why they think so?
Every seller has its own strategy. On the show they highlighted this aspect but I don’t see something bad. I face clients with great respect and kindness and when I see a real opportunity I take it and bring home the result. I think that if you ask my clients a word to describe me a lot of them say “original and a bit crazy”…in positive, of course! My strenght? The smile. For a lot of people I express positivity, a seller who doesn’t smile has to change attitude or job. Mybe this smile lets people believe that everything is the same situation, but it’s not.

Which were the most difficult moments?
The wine trial for Ca’ Del Bosco at Peck (where contendants had to create and sell a series of wine bottles, NDR) was for sure the most challenging. They accused me to be too “theatrical”, a street seller. Never mind, but I just say that I sold 16 bottles on 25 (we were 5 in the group and nobody noticed that) and the owners of a company care about the final result, not how have you got it. They were stupid critics. If you aren’t in the wine field you can’t get all the hints.

They say that what matters is taking part and never let you down but, in truth, loosing isn’t cool at all. How do you get up when it happens?
I don’t like to loose but I can’t change the events. I think there is no regret when you give all yourself. Italy saw who I really am and the hundreds of messages I still receive on my website www.fabiocascione.it are the proof.

The Apprentice should have been a unique experience on the professional and personal side. Working with important names, working differently every time, but also living closely with strangers which could become your friends but at the same time represent the competition. Despite this, I saw that you have started a real friendship among someone of you. What have you carried with you?
The show puts a lot of pressure on candidates, but, day by day, it started to be a connection among me and someone of them. It was beautiful learning something new from a person who does a different job. With Muhannad (Al Salhi, finalist, NDR) I shared the room for 2 months and now we are friends. With Alice, instead, it wasn’t easy at the bginning, but then we discovered we match at 100%.  She has something I haven’t and viceversa; to make a soccer comparison, she’s the midfield and I’m the lineman making goal.

Little indiscretion: The Boss is so bad how he looks like or he’s the classical good one looking bad? ;)
He’s the good guy looking bad. After my firing he left me a message that I’ll take forever with me!

And now, what’s in Fabio Cascione’s future?
Arriving on the top…NOW!

Thanks for being with us. It has been a pleasure :)


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