E l’affondo vero e proprio, d’altri tempi, da Guerra Fredda, non ha tardato ad arrivare: “Costoro di democratico hanno solo quanto scritto sul logo del partito”, ha dichiarato il presidente della Commissione Politiche Ambientali, ” e con il trascorrere del tempo sono sempre stati legati a quella finta democrazia dell’ex Unione Sovietica, difficile per loro da dimenticare, e che per noi era e rimane una dittatura di regime!”.
KGB, Unione Sovietica, regime, dittatura, avete capito bene. Lungi dal negare che la Sinistra tenda a cavalcare l’onda ogni qualvolta la Magistratura punti i fari sugli avversari, in molti potrebbero comunque chiedersi cosa abbia mai portato il consigliere comunale (nella seconda decade del Terzo Millennio) a rievocare lo spettro della Guerra Fredda di fronte ad una richiesta congiunta di dimissioni, ad un’ordinanza della Procura della Repubblica e ad un’operazione sostanzialmente di routine da parte della Guardia di Finanza basata su indagini approfondite e documentazione ufficiale. Quale sia il legame tra una richiesta di dimissioni (anche se azzardata) e i servizi segreti Sovietici. Cosa colleghi la recente mobilitazione delle Sinistre alessandrine al regime comunista. Cosa accomuni il fatto che il Centro-Sinistra abbia colto la palla al balzo per attaccare l’attuale Maggioranza con il fatto che ” per noi quella (l’Unione Sovietica, ndr) era e rimane una dittatura di regime”. Parole d’effetto, certo, ma che potrebbero disorientare anche quell’elettore di centro destra più fedele che, quel giorno del 1989, vide coi propri occhi crollare il Muro di Berlino. Zappa sui piedi? Nervosismo? Anacronistico colpo basso? Clamorosa gaffe? Sicuramente tutte e quattro le cose nel caso un’esponente di centro sinistra (in occasione di un qualsivoglia evento politico) avesse paragonato la Giunta Fabbio all’intelligence di un regime della Destra autoritaria novecentesca.
Decisamente più soft il presidente dei Liberali del PDL, Luca Lavezzaro, il quale ha espresso oggi la propria solidarietà (e del gruppo da lui presieduto) al primo cittadino a all’ingeniere capo Ravazzano: “Come Liberali del PdL vogliamo esprimere la massima solidarietà ed appoggio sia nei confronti del Sindaco Fabbio, sia del Ragioniere Capo Ravazzano, vittime di una campagna elettorale condotta dal PD all’insegna della calunnia, delle accuse senza certezze di colpevolezza alcune, dei “lo sapevamo”, in tipico stile Pidiessino e giustizialista”, e definendo “assolutamente inaccettabile che un esponente politico, degno di essere chiamato democatico, possa permettersi di infangare la rispettabilità , non solo dell’operato della Giunta Comunale, ma anche quello delle singole persone con accuse, illazioni e frasi ad effetto come “tutti i nodi vengono al pettine” e “noi lo sapevamo e noi lo dicevamo” utili solo a racimolare biecamente qualche decina di voti in vista delle prossime elezioni o peggio ancora delle primarie di partito in cui certi esponenti moralizzatori sono coinvolti”.
Due voci diverse ma la cui sostanza, stoccate a parte, è più o meno la stessa: fare quadrato e sostenere i due uomini maggiormente toccati dal “caso bilancio 2010″ e dai riflettori (Ravazzano e Fabbio). Hanno parlato i consiglieri, ma per ora nessun esponente della Giunta ha proferito parola.