La questione del pensionato “d’oro” dell’avvocatura comunale balzato mesi fa agli onori della cronaca nazionale necessita di essere definita. Questo chiede il Movimento 5 Stelle.
Dopo aver versato milioni di euro al proprio dipendente, tanto da avergli consentito di ottenere una pensione lorda di 630.000 euro annui, il Comune di Perugia ha ancora sul tavolo parcelle da corrispondere per oltre 540.000 euro e se ne vedrà presentare altre, mano a mano che le cause giungeranno a definizione; pendenti ancora circa 16, la maggior parte delle quali presso le giurisdizioni superiori.
Nel novembre 2014, la Giunta Romizi costituisce un gruppo di lavoro per risolvere il caso. Il gruppo è composto da tutti gli uffici interessati e dal Segretario Vicario e coordinato dal Segretario generale.
A distanza di 6 mesi dalla costituzione del gruppo di lavoro, nulla si sa in merito agli esiti dell’istruttoria.
Ed allora, visto anche che è tempo di bilancio di previsione, ma soprattutto al fine di chiarire tutti gli aspetti e le eventuali responsabilità di questa “imbarazzante” vicenda, riflesso di una gestione privatistica della Cosa Pubblica, il M5S ha presentato un ordine del giorno, con cui chiede che il Sindaco e la Giunta chiariscano tutti gli aspetti controversi, da quello contributivo-pensionistico, alla legittimità dei decreti sindacali di conferimento dei numerosissimi incarichi, alla legittimità delle parcelle presentate, che, ripetiamo, al momento, pesano sulle tasche dei cittadini perugini per oltre 540.000 euro.
Movimento 5 Stelle Perugia