Caso Floris: l’affare lo fa la RAI. E sulla nuova generazione di giornalisti bastardi ma talentuosi che vorrei.

Creato il 05 luglio 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
di Rina Brundu. “Ho dovuto fare di tutto per sopravvivere, tuttavia, tutto è accaduto perché mi sono dedicato ad un preciso programma che si può sintetizzare con uno slogan: “Non muoio neanche se mi ammazzano”. È una frase del grande, grandissimo, Giovannino Guareschi che per qualche ragione mi pare calzi perfettamente quando si vuole descrivere la tragicomica telenovela della presunta-certa-quasi-ma-non-troppo partenza di Giovanni Floris dalla RAI; l’unica differenza è che l’aforisma dovrebbe terminare con l’affermazione “Non lascio il servizio pubblico neanche se mi ammazzano”.

Come non capirlo. Anche l’immenso principe de Curtis concorderebbe: ‘cca nisciuno è fess e Floris lo è meno di tutti. Non so se questo famoso contratto multimilionario che starebbe per firmare il conduttore di Ballarò (RAI3) con Urbano Cairo il patron de La7 sia stato già firmato, ma so che ciò che ho sempre percepito come telespettatrice del suo programma è che Giovanni Floris ci penserà a lungo prima di abbandonare la fattoria delle vacche grasse. Dovessi fare una scommessa direi che non lascerà: di nuovo, come non capirlo.

Capisco molto meno Urbano Cairo che sarebbe pronto a sborsare quattro milioni per accaparrarsi Floris, senza considerare gli altri milioni già sborsati per crearsi questa scuderia di “nomi famosi” di cui si legge oggi sui giornali online. Si legge anche che La7 sia la “Cnn italiana” ma su questo particolare aspetto si fa finta di non avere letto, non è necessario commentare tutto. Sulla faccenda dei “nomi famosi” si può scrivere molto invece. Secondo m creare una scuderia di “nomi famosi” è un conto, capire perché sono famosi è tutto un altro. È un poco come se Liz Taylor, che amava i diamanti, si fosse messa a collezionare infinite pietre preziose chiamate “Excelsior”, “Gran Mogol”, “Cullinan I”, “Cullinan II” e guardasse a quel nome come ad una garanzia di autenticità.

Senza mettere in discussione la professionalità di nessuno, la maggior parte di quei “nomi famosi”, ma anche dei nomi famosi che arrivarono negli anni ’80 e ’90 in casa Mediaset, sono ed erano “famosi” perché hanno e avevano lavorato in RAI che, per ovvie ragioni, è IL PALCOSCENICO – anche giornalistico – di riferimento. Qualora Floris passasse effettivamente a La7 – pur essendo questo conduttore un professionista di ottima qualità – l’affare non lo farebbe Cairo ma lo farebbero i dirigenti RAI che avrebbero finalmente una chance, una opportunità sostanziale – regalata dal renzismo imperante su un piatto d’argento – di crescere una nuova generazione di giovani reporter, conduttori, macchinisti e affini – sempre per citare l’immenso – veramente valida. Nonché pagata con compensi rispettosi della condizione economica degli spettatori che li guardano. Ma anche una generazione di professionisti del servizio pubblico immune dalle deprecabili logiche partitiche che hanno sempre avvelenato la “professionalità” nei sistemi mediatici italiani (altro che Cnn!!), capace di portare dentro un diverso know-how e preparata per le logiche e le dinamiche future, che saranno tutt’altre. Sarebbe finalmente ora!

Preciso (dato che ho letto che il suo sarebbe uno dei nomi che circolano per sostituire Floris), che per “nuova generazione” non si intende la Giulia Innocenzi che abbiamo già visto un paio di mesi ad Announo prima di cliccare altro tab; per “nuova generazione” si intende davvero una “nuova generazione” di professionisti mediatici, possibilmente formata da giornalisti che non sono altri “figliocci” di Tizio e di Caio. Da questo punto di vista li preferirei orfani. Meglio ancora, bastardi. Sì, francamente preferisco I giornalisti bastardi, basta che abbiano talento!

Featured image, Totò


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Il sogno europeo affoga nello tzatziki

    I big dell’eurozona temono il referendum greco come la peste. Per il possibile risultato sfavorevole ma anche per l’affronto subito. Leggere il seguito

    Il 01 luglio 2015 da   Conflittiestrategie
    POLITICA, SOCIETÀ, STORIA E FILOSOFIA
  • L'Italia dei talk

    Il canovaccio dei talk è presto fatto, che si parli di immigrazione, crisi economica, lavoro, terrorismo. C'è l'ospite governativo col compito di difendere... Leggere il seguito

    Il 01 luglio 2015 da   Funicelli
    SOCIETÀ
  • After di Anna Todd

    AfterSerie Afterdi Anna Todd  Titolo: After Autore: Anna Todd Edito da: Sperling Kupfer Prezzo: 14.90 € Genere: Romanzo, new adult Pagine: 448 Trama: Acqua e... Leggere il seguito

    Il 01 luglio 2015 da   Nasreen
    CULTURA, LIBRI
  • Il food trucks a New York, Barcellona e Parigi

    La nuova moda è arrivata e le protagoniste sono furgoncini e carovane meravigliose. Stiamo parlando dei food truck, ovvero cibo di prima qualitá sulle... Leggere il seguito

    Il 01 luglio 2015 da   Witzbalinka
    CULTURA, VIAGGI
  • La vetrina degli incipit - Giugno 2015

    L'incipit in un libro è tutto. In pochi capoversi l'autore cattura l'attenzione del lettore e lo risucchia nel vortice della storia. Oppure con poche banali... Leggere il seguito

    Il 01 luglio 2015 da   La Stamberga Dei Lettori
    CULTURA, LIBRI
  • Stasera alle 23 su La7 Drive di Nicolas Winding Refn

    Anno: 2011Durata: 95'Distribuzione: 01 DistributionGenere: AzioneNazionalita: USARegia: Nicolas Winding RefnDrive è un film del 2011 diretto da Nicolas Winding... Leggere il seguito

    Il 01 luglio 2015 da   Taxi Drivers
    CINEMA, CULTURA