Dopo le scivolate "tecniche" (ma non si sa fino a che punto) del ministro Fornero sugli "esodati", quelle del ministro degli Esteri Terzi (e del governo nel suo complesso) sul caso dei marinai italiani sotto inchiesta per aver ucciso due pescatori indiani. Un dilettante non avrebbe fatto peggio: prima, il mancato rientro dei marinai in India dopo aver firmato un accordo che ne assicurava il rientro, la conseguente esposizione dell'ambasciatore italiano a misure restrittive della sua libertà, poi, l'accordo (segreto, ma reso pubblico) sulla non applicazione della pena di morte da parte della giustizia indiana, firmato dal ministro degli Esteri, ma disconosciuto da quello della Giustizia: in tutta questa vicenda la figura migliore la stanno facendo i due marinai italiani, sballottati di qua e di là, pronti ad obbedire all'ordine di rientro in India per superiori ragioni di Stato (la libertà dell'ambasciatore) ed economiche (la sopravvivenza dei contratti delle aziende italiane), vittime dell'incompetenza di un governo cosiddetto tecnico, se vogliamo una contraddizione in termini, che fa rivalutare l'attività dei politici di professione.
Dopo le scivolate "tecniche" (ma non si sa fino a che punto) del ministro Fornero sugli "esodati", quelle del ministro degli Esteri Terzi (e del governo nel suo complesso) sul caso dei marinai italiani sotto inchiesta per aver ucciso due pescatori indiani. Un dilettante non avrebbe fatto peggio: prima, il mancato rientro dei marinai in India dopo aver firmato un accordo che ne assicurava il rientro, la conseguente esposizione dell'ambasciatore italiano a misure restrittive della sua libertà, poi, l'accordo (segreto, ma reso pubblico) sulla non applicazione della pena di morte da parte della giustizia indiana, firmato dal ministro degli Esteri, ma disconosciuto da quello della Giustizia: in tutta questa vicenda la figura migliore la stanno facendo i due marinai italiani, sballottati di qua e di là, pronti ad obbedire all'ordine di rientro in India per superiori ragioni di Stato (la libertà dell'ambasciatore) ed economiche (la sopravvivenza dei contratti delle aziende italiane), vittime dell'incompetenza di un governo cosiddetto tecnico, se vogliamo una contraddizione in termini, che fa rivalutare l'attività dei politici di professione.
Potrebbero interessarti anche :