Magazine Società

Caso Mantovani, Maroni e Salvini: “Nessuna tangente, attacco politico. La giunta non è a rischio”

Creato il 14 ottobre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Prima notte in carcere per Mario Mantovani, il vicepresidente della giunta regionale della Lombardia arrestato per corruzione, concussione e turbativa d’asta. Insieme a lui sono stati arrestati il suo stretto collaboratore Giacomo Di Capua e all’ingegnere del Provveditorato Opere Pubbliche per Lombardia e Liguria, Angelo Bianchi. Mantovani si proclama innocente e si è autosospeso dalla carica in regione. “Sta bene e ha trascorso una notte tranquilla”, riferiscono fonti carcerarie. A San Vittore, è in cella con altre persone nel terzo raggio. Per lui e per gli altri due arrestati nell’ambito della stessa inchiesta, domani mattina si terrà l’interrogatorio di garanzia in carcere davanti al gip Stefania Pepe.

(unita.tv)

(unita.tv)

Nel frattempo esplode il “caso politico” con “l’ira” del leader della Lega Matteo Salvini che parla di “sputtanamento mediatico” finalizzato a “un attacco politico, magari per nascondere i problemi del Pd e le cene di Marino e Renzi” ed esclude problemi per l’amministrazione lombarda retta dal collega di partito Roberto Maroni. Lo stesso Maroni, da Bruxelles afferma categorico: “la giunta non è a rischio. Abbiamo visto gli atti e li stiamo analizzando e se verrà confermato quello che abbiamo visto non ci sono tangenti”. Salvini intanto ricorda che “Regione Lombardia l’anno scorso ha curato un milione e mezzo di persone, e centinaia di migliaia di italiani di altre regioni, per un miliardo di euro”. E allora, il caso Mantovani-Garavaglia “è, né più né meno, che un attacco politico alla Regione meglio governata d’Italia”.

All’attacco anche Renato Brunetta: “Attualmente sto vedendo un’iniziativa della magistratura nei confronti di alcune personalità politiche e di alcuni funzionari. Dalle prime avvisaglie e dalle prime informazioni sto vedendo che molto probabilmente non serviva la carcerazione preventiva, che molto probabilmente si trattava di un’inchiesta datata nel tempo, che la richiesta di arresto aveva un anno di vita, e che mi pare non fosse motivata da pericolo di fuga, inquinamento delle prove e reiterazione del reato”.

Opposizioni sul piede di guerra intanto in Regione. “Cambia il leader ma la destra italiana è sempre la stessa. Dopo il ventennio di Berlusconi, ora anche Salvini si affanna a demonizzare la magistratura ‘colpevole’ di scoperchiare le malefatte della Regione Lombardia a guida Maroni” afferma sull’altro fronte Ettore Rosato, presidente dei deputati Pd. I consiglieri M5S hanno disertato la prima parte della commissione Sanità: “Non partecipiamo finchè non sarà discussa la mozione di sfiducia al governatore”. “Oggi depositiamo la mozione di sfiducia a Maroni – è la posizione del Pd – e finchè non sarà discussa non garantiremo il numero legale e non parteciperemo ai gruppi di lavoro”.

Sul fronte dell’inchiesta, a parlare per ora è solo Gaetano Pecorella, legale di Angelo Bianchi. Attorno a Bianchi ruota l’accusa di concussione: secondo la Procura di Milano, nonostante fosse stato indagato e rinviato a giudizio a Sondrio per una vicenda di presunte tangenti, Mantovani avrebbe esercitato “pressioni molto decise” sul provveditore Pietro Baratono perchè lo rimettesse al suo posto. Il processo a Sondrio è in dirittura d’arrivo: “Il pm farà a breve la requisitoria – spiega Pecorella – le accuse vanno verso la prescrizione, ma noi chiederemo un’assoluzione nel merito”.
(AGI)


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :