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Caso Marrazzo: rinviati a giudizio i carabinieri per il tentativo di ricatto nel 2009. Ma chi ha pagato per le auto blu?

Creato il 22 febbraio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Caso Marrazzo: rinviati a giudizio i carabinieri per il tentativo di ricatto nel 2009. Ma chi ha pagato per le auto blu?Sembra ormai lontano i 3 luglio 2009 quando l'allora Governatore del Lazio, Piero Marrazzo, sorpreso da alcuni carabinieri nell'abitazione del trans Natalie in via Gradoli veniva ricattato da Nicola Testini, Luciano Simeone e Carlo Tagliente.
Oggi, con cinque rinvii a giudizio, un proscioglimento, e due condanne con patteggiamento si è conclusa l'udienza preliminare davanti al gup Stefano Aprile in merito ad un presunto tentativo di ricatto orchestrato ai danni dell'ex presidente della Regione Piero Marrazzo da parte di alcuni carabinieri infedeli in servizio presso la compagnia di trionfale che lo sorpresero in compagnia della trans Alexander Josè Vidal Silva alias Natali.
Per il blitz nel monolocale in via Gradoli del viado, il gip ha rinviato a giudizio i carabinieri Nicola Testini, Luciano Simeone e Carlo Tagliente. Testini non dovrà invece rispondere dell'accusa di omicidio volontario pluriaggravato in relazione alla morte del pusher Gianguerino Cafasso avvenuta tra l'11 e il 12 settembre 2009 in una stanza dello hotel Romulus, qualificando invece il fatto come evento non voluto e cioè conseguente ad altro reato (la cessione della droga).
Antonio Tamburrino, invece, risponderà della sola ricettazione del video che ritraeva Marrazzo in compagnia del trans. E a giudizio è finita anche la stessa Natalie (Alexander Josè Vidal Silva) accusata di due episodi di spaccio di sostanze stupefacenti legati agli incontri con Marrazzo.
Prosciolto il pusher Massimo Salustri con la formula «perchè il fatto non sussiste», dall'accusa di violazione della legge sugli stupefacenti, mentre hanno patteggiato la pena lo spacciatore Bruno Semprebene (due mesi di reclusione in continuazione con altra condanna per un'analoga vicenda) ed Emiliano Mercuri (un anno e quattro mesi).
Il processo per i cinque rinviati a giudizio inizierò il 31 maggio prossimo davanti alla nona sezione penale del tribunale. In tribunale, il ministero della Difesa e degli Interni compariranno nella duplice veste di parte civile e di responsabile civile. Stesso discorso per l'imputata Natali che è parte civile, assieme a Marrazzo, per il blitz dei carabinieri nella sua abitazione.
Piero Marrazzo, dopo lo scandalo trans, si era dimesso dalla carica politica che ricopriva e, dopo essere “rinato” a nuova vita in un convento, ha ripreso la vita da giornalista a Raitre. Dal suo ufficio distaccato a Borgo Pio cura, da caporedattore, reportage all'estero per varie trasmissioni e le voci sull’ottima qualità del suo lavoro sono unisone.
Ma in tutto ciò, oltre a noi, chi ha pagato, in termini economici , per il "trans-utilizzo" delle auto blu? E giuridicamente?

Etichette:

Piero Marrazzo, trans Natalie, via Gradoli, rinviato a giudizio, carabinieri,Nicola Testini, Luciano Simeone, Carlo Tagliente,Alexander Josè Vidal Silva, droga, ricatto, auto blu


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