Caso Tripadvisor: il business delle recensioni

Creato il 06 febbraio 2013 da Federica

Si sa, scegliere la struttura in cui soggiornare per le proprie vacanze non è mai cosa semplice; di proposte ce n’è sempre molte ma affidandosi alle descrizioni infiocchetate dei cataloghi ci si espone inevitabilmente al rischio di incappare in fregature belle e grosse, ritrovandosi a trascorrere le ferie in alberghi malconci, mangiando cibo scadente, in situazioni ben lontante dal tanto desiderato relax.

Ecco perchè,nel corso degli anni, si è assistito alla nascita di diversi portali online atti a raccogliere le opinioni dei turisti di tutto il mondo riguardo ad hotel, ristoranti e attrazioni di vario genere  al fine di aiutare i futuri viaggiatori a compiere la scelta giusta; …perchè il giudizio popolare è sempre il più affidabile,no?

Eppure non sembra essere proprio così!

Recentemente infatti si è parlato molto del caso Tripadvisor, probabilmente il più famoso sito di recensioni del web. Esso nasce nel 2000 dall’idea di Stephen Kaufer diventando in ben poco tempo un gigante da oltre 50 milioni di visitatori al mese e 260 milioni di US$ di valore. La sua popolarità è cresciuta a tal modo che oggi gli adesivi “Consigliato da Tripadvisor” affiancano quelli delle più famose guide di viaggio sulle pareti di alberghi e ristoranti in tutto il mondo.

Ciò che si è verificato di recente su questo portale  rappresenta indubbiamente la nascita di un nuovo business, evidentemente piuttosto proficuo; sembra infatti che spopolino le recensioni fasulle,  scritte da falsi turisti i quali per ogni giudizio positivo guadagnano un bel gruzzoletto dall’albergo di turno, ben contento di ricevere opinioni postive su un sito così celebre e influente.

Pare esista un vero e proprio prezziario per recensioni positive nei propri confronti o negative verso le strutture rivali; addirittura capita che gli stessi ospiti mettano in atto ricatti nei confronti di hotel scadenti chiedendo sconti e riduzioni in cambio del proprio silenzio o di giudizi positivi su servizi inesistenti… d’altronde qualcuno prenoterebbe forse un albergo riguardo cui centinaia di persone parlano male?!  Ed è così che smazzando tangenti qua e là si ha la possibilità di esaltare se stessi portando al fallimento i propri antagonisti,in una maniera che ha il sapore di una vera e propria truffa del ventunesimo secolo (riguardo a cui Tripadvisor si dichiara non colpevole ma parte lesa).

A questo punto, nonostante ciò sia sicuramente ingiusto e, suppongo, illegale, mi chiedo se sia davvero il caso di farne un problema così grande! Penso infatti che Tripadvisor, al pari di tutti gli altri media, sia solamente un mezzo, utile nonostante tutto, per raccogliere informazioni alle quali  sarebbe giusto accostarsi con tutte le accortezze del caso. E ciò non vale solo per le recensioni turistiche ma per qualsiasi cosa ci venga detta dal mondo della tv, della radio o del web; il problema della nostra società, infatti, è probabilmente quello di ritenere queste fonti delle sorgenti di verità assolute da incamerare come oro colato. Ciò di cui si dovrebbe parlare, a parer mio, non è tanto questo giro di soldi sporchi che purtroppo, si sa, esistono un po’ ovunque, ma della necessità di istruire le persone all’uso del web e delle varie fonti di informazione di cui, fortunatamente, disponiamo.

La replica però pare quasi scontata; converrebbe davvero, a chi di dovere, ritrovarsi a “comandare” un popolo consapevole e  scarsamente influenzabile? ….probabilmente è più facile continuare a puntare il dito su Tripadvisor!!!!



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