Recensione
- Big Scary Monster 7 Triple Crown Records
- Anno: 2015
Gli statunitensi Caspian (Philip Jamieson, Calvin Joss, Joe Vickers, Erin Burke-Moran, Jonny Ashburn, Jani Zubkovs), passati due anni dalla pubblicazione del notevole “Waking Season”, ritornano per Triple Crown Records (e Big Scary Monster, per quanto riguarda l’Europa), con i dieci brani di Dust And Disquiet. Il nuovo lavoro, proseguendo sul percorso tracciato dai precedenti lavori, si sviluppa verso orizzonti in equilibrio fra atmosfere post rock e post metal.
Il delicato fiorire di Separation No. 2, crescendo lentamente tra chitarre, tastiere, synth e fiati, introduce il delicato sovrapporsi di strumenti di Rioseco, la quale, dopo aver fatto innamorare con la sua anima più dolce, inarca la schiena e toglie il fiato con il suo energico dilatarsi.
L’ostinato pulsare di Arcs Of Command, aprendosi sempre più e cercando di superare ogni limite possibile, trascina via con sé in un viaggio sonico ai confini dell’universo, mentre il piglio più coinciso e l’animo più diretto della viscerale Echo And Abyss inchiodano l’ascoltatore fin dal primo momento.
Il sound acustico della pacifica e distesa Run Dry, invece, ricordando per molti versi le ballatone rock di inizio anni ’00 (mi vengono in mente, più di tutte, quelle degli Slipknot o dei Puddle Of Mudd), lascia che a seguire siano la breve Equal Night (rarefatte note di pianoforte) e il caldo abbraccio della rassicurante e luminosa Sad Heart Of Mine.
Darkfield, infine, tuffandosi in un oceano sonoro dove ad ogni colpo di rullante corrisponde un’onda tempestosa, cede il compito di chiudere al timido procedere di chitarra di Aeternum Vale e all’emotivo trasportare, tra brevi momenti di esplosione e ampi respiri di dolce morbidezza, della calda e solare (soprattutto nel finale) Dust And Disquiet.
Il quarto lavoro lungo dei Caspian piace e coinvolge fin dal primo ascolto. Dieci emozionanti brani dove si sente in maniera chiara il tocco esperto di una formazione matura e dalle idee ben chiare. Un album privo di sbavature, dove tutto è al posto giusto al momento giusto. Forse poteva provare ad essere ancora più travolgente, ma l’impressione è che i sei musicisti abbiano preferito andare sul sicuro e concedere poco spazio ad impulsività e possibili rischi.
Tracklist:
01. Separation No. 2
02. Rioseco
03. Arcs Of Command
04. Echo And Abyss
05. Run Dry
06. Equal Night
07. Sad Heart Of Mine
08. Darkfield
09. Aeternum Vale
10. Dust And Disquiet
Line-up:
Philip Jamieson
Calvin Joss
Joe Vickers
Erin Burke-Moran
Jonny Ashburn
Jani Zubkovs