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Cassazione: è violenza privata parcheggiare l’auto nell’atrio condominiale impedendo l’uscita ad altri

Da Butred77

La Corte di Cassazione, V sez. penale, con sentenza nr. 7592 dello scorso 28 febbraio 2011 ha stabilito che risponde di violenza privata, l’automobilista che, parcheggia la propria autovettura all’interno del cortile condominiale in modo tale da impedire l’uscita di altro condomino.

Il caso ha infatti riguardato una signora, condannata alla pena di giorni trenta di reclusione nonché al risarcimento dei danni in favore della parte civile per il reato di violenza privata, consistito, secondo l’accusa, nell’avere essa imputata, intenzionalmente parcheggiando la propria autovettura all’interno del cortile condominiale in modo tale da impedire l’uscita di altro condomino e quindi omettendo, nonostante le ripetute sollecitazioni, di rimuovere detta autovettura, aver costretto la persona offesa a restare a lungo sul posto anziché allontanarsi, come essa avrebbe voluto, con il proprio automezzo.

Secondo gli Ermellini, l’intenzionalità della condotta di violenza privata ( ossia, una volontà tesa ad impedire alla vittima, almeno per un certo tempo, di allontanarsi, come ella avrebbe voluto, con la propria autovettura), è da riscontrarsi nel fatto (confermato anche dai testimoni) che l’imputata “avrebbe lasciato trascorre circa un’ora senza scendere o anche solo affacciarsi per spiegare di aver smarrito le chiavi”.

La Corte, pur ritenendo provata la sussistenza del reato, ha comunque annullato la condanna dell’imputata per avvenuta prescrizione.


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