Approfondita la conoscenza di una delle due sorelle, nota la disposibilità di quest'ultima. Successivamente, cattura l'interesse anche della seconda sorella. Alla fine i tre sono finiti a letto insieme.
La vicenda, che risale al 2005, è sicuramente non comune e l'uomo si vanta di quanto è successo ad una cena con gli amici. Purtroppo, alla cena è presente anche un parente delle due donne, che avvisa lo zio; quest'ultimo presenta querela nei confronti dell'idraulico per diffamazione, ritenendo lesa la reputazione della famiglia.
In primo grado, il Giudice di Pace - a seguito della testimonianza di una persona presente alla cena - riconosce l'imputato colpevole del reato contestato.
L'idraulico ha porposto ricorso davanti alla Corte di Cassazione, che ha annullato la sentenza di primo grado. Secondo i Giudici di legittimità, l'imputato non è colpevole di diffamazione perchè non può essere considerato reato vantarsi di avere fatto sesso con due sorelle se - come è avvenuto in questo caso - non si fanno nomi e non si è troppo espliciti riguardo i luoghi.
Roma, 22 settembre 2011 Avv. Daniela Conte
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