Cassazione: non è diffamazione vantarsi di avere fatto sesso con due donne, se non si fanno nomi

Da Avvdanielaconte





Un elettricista di Brunico - nel Trentino Alto Adige - viene contattato da due sorelle per eseguire dei lavori in un cantiere di proprietà di queste ultime.
Approfondita la conoscenza di una delle due sorelle, nota la disposibilità di quest'ultima. Successivamente, cattura l'interesse anche della seconda sorella. Alla fine i tre sono finiti a letto insieme.
La vicenda, che risale al 2005, è sicuramente non comune e l'uomo si vanta di quanto è successo ad una cena con gli amici. Purtroppo, alla cena è presente anche un parente delle due donne, che avvisa lo zio; quest'ultimo presenta querela nei confronti dell'idraulico per diffamazione, ritenendo lesa la reputazione della famiglia.
In primo grado, il Giudice di Pace - a seguito della testimonianza di una persona presente alla cena - riconosce l'imputato colpevole del reato contestato. 
L'idraulico ha porposto ricorso davanti alla Corte di Cassazione, che ha annullato la sentenza di primo grado. Secondo i Giudici di legittimità, l'imputato non è colpevole di diffamazione perchè non può essere considerato reato vantarsi di avere fatto sesso con due sorelle se - come è avvenuto in questo caso - non si fanno nomi e non si è troppo espliciti riguardo i luoghi. 
Roma, 22 settembre 2011   Avv. Daniela Conte
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