Castelbrando: nell’alto Trevigiano tra storia, cultura e benessere

Creato il 08 novembre 2013 da Auroradomeniconi

Photo Credit: http://www.hotelcastelbrando.com

CastelBrando: un nome che per qualcuno può essere difficile da ricordare, ma non per me. Me lo sono impresso nella memoria fin da subito, da quella primissima email con cui mi si invitava a passare un weekend in castello. Avete capito bene: sono stata ospite in un castello (!) vero e proprio, una costruzione che ha alle spalle oltre 2000 anni di storia, immersa nel verde con i suoi 80 ettari di parco, recentemente restaurata e riportata all’antico splendore nel cuore delle colline venete del prosecco.

Per contro Cison di Valmarino, il paese in provincia di Treviso su cui svetta Castelbrando, è stato un po’ più difficile da memorizzare. Dopo averci passeggiato per qualche ora, però, anche questo nome un po’ atipico è diventato familiare, soprattutto perché  il paese offre scorci di rassicurante bellezza, con i dolci declivi delle montagne all’orizzonte che si protendono ad abbracciare il visitatore come a volerlo proteggere, trasmettendo un senso di pace e tranquillità che contrasta nettamente con i ritmi serrati cui siamo abituati.

Purtroppo al nostro arrivo in Veneto non siamo riuscite a goderci pienamente il paesaggio che ci ha accolto, perché per quasi tutto il viaggio – e l’arrivo non ha certo fatto eccezione – ci ha accompagnato una leggera pioggia, a tratti sconfinante in temporale, che ha reso difficile la guida. Per fortuna, sapevamo che subito dopo il check in avremmo trovato ad attenderci la SPA di Castelbrando, un ottimo rifugio per rilassarci per benino dopo quasi 4 ore di viaggio e recuperare energia e vitalità

Una volta guadagnato l’accesso al castello, un addetto alla reception ci ha accolte all’ingresso con un sorriso, ha recuperato i nostri bagagli dall’auto, si è gentilmente impossessato delle chiavi della Léo (la mia Opel Corsa) e ci ha accompagnate in camera mostrandoci tutti gli optional della bellissima stanza che ci era stata riservata. “Gattamelata” era il suo nome in codice (della stanza, non dell’addetto alla reception!!), perché il Gattamelata è tra i personaggi storici che hanno soggiornato a Castelbrando nel corso dei secoli; insieme a lui altri grandi, quali Dante, Tiziano, Canova e Casanova, per esempio.

Andando a ritroso nel tempo, ci sono stati addirittura imperatori, re e regine che hanno occupato, posseduto o soggiornato a Castelbrando; tra questi, abbiamo scoperto esserci Carlo Magno, ma prima di tutti l’imperatore Claudio Augusto. Quest’ultimo è stato l’imperatore romano che nel 46 d.C. ha dato l’avvio alla costruzione di Castelbrando, all’epoca un Castrum romano noto per essere una fortezza inespugnabile lungo la via imperiale romana che collegava il mondo latino con il mondo germanico (la Via Claudia Augusta, appunto).

Anche la SPA testimonia che la costruzione risale ai tempi dei romani, in quanto quest’area è stata ricavata intorno ad un antico Bagno Romano.

Dal momento che alla Principessa Gaia SPA si entra su prenotazione, scegliendo il turno dalle 13.00 alle 15.30 siamo riuscite ad evitare il momento di maggior affollamento; io ho avuto addirittura la fortuna di godermi la piscina interna con idromassaggio in solitaria, poi ci siamo coccolate per bene alternando sauna finlandese, bagno turco con cromoterapia e percorso vascolare Kneipp, per concludere con una tisana bollente mentre ci godevamo il dolce silenzio dell’area relax.

Non è stato facile uscire da quest’oasi di benessere, ma dopo due ore di coccole volevamo approfittare del sole pomeridiano per visitare il castello e i dintorni.

Nell’invitarci a esplorare la proprietà a piacimentotutta la proprietà, intendendo sia gli spazi interni che quelli esterni – l’unica limitazione che ci è stata data era riferita agli ambienti in cui si stavano svolgendo dei congressi. A Castelbrando, infatti, ci sono molte sale che possono essere destinate all’organizzazione di convegni, meeting, riunioni di vario genere. Pensate che il G8 dei ministri dell’Agricoltura nel 2008 si è svolto proprio a Castelbrando. Noi abbiamo diviso l’esplorazione in due momenti: primo perché sul calar del sabato sera non ce la sentivamo di inoltrarci a passeggio per il parco; secondo perché la parte del cortile interno ce la siamo… come dire… persa. Per fortuna avevamo tempo e modo per recuperare la domenica mattina

Esplorando quindi il castello un piano alla volta, ci siamo intrufolate dappertutto e nemmeno l’esterno è stato risparmiato da una minuziosa perlustrazione. Il bel tempo, per fortuna, ci è venuto in soccorso, consentendoci di riempirci gli occhi con incantevoli vedute su Cison di Valmarino e Valmareno. Abbiamo anche potuto ripercorrere la storia di Castelbrando attraverso le interessanti esposizioni delle mostre permanenti:

nei criptoportici sono in mostra vari modelli di carrozze storiche;

lungo lo scalone che dalla hall dà accesso al Ristorante Sansovino sono in mostra diverse armature e lance e per approfondire la prospettiva storica sulle armi c’è l’area dedicata “Castelbrando in armi”;

dal ristorante Pizzeria La Fucina si accede poi alla mostra degli strumenti musicali “Alla scoperta dei suoni perduti”, che contestualizza l’evoluzione di Castelbrando anche dal punto di vista culturale; infine, un interessante excursus storico-iconografico è dedicato alla Via romana Claudia Augusta.

Contrariamente a quanto mi aspettavo prima di partire, regalarsi un weekend in castello non è impossibile da affrontare economicamente: ci sono continue promozioni per la combinazione di 1 notte + ingresso alla SPA a meno di 100 € per persona, ad esempio. In alternativa, si può salire a Castelbrando per godersi semplicemente il centro benessere (aperto anche al pubblico esterno), una visita guidata delle aree interne ed esterne del castello, una cena raffinata al Ristorante Sansovino o una serata più informale a La Fucina. Dal parcheggio antistante lo Shop di CastelBrando, infatti, parte una comoda funivia che consente l’accesso alla struttura anche a chi non è ospite dell’albergo.

Insomma, ce n’è proprio per tutti i gusti. Io mi sono divertita a provare di tutto un po’, almeno per qualche ora di un rilassante weekend. Che ne dite, ho convinto anche voi che una visita a Castelbrando è un’esperienza che merita di essere vissuta?

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