Partiamo dal fatto che:
- sono circa 12.000 gli iscritti nelle liste elettorali e circa 9.000 i voti validi che alla luce delle precedenti esperienze saranno espressi.
- sono poco meno di 300 i candidati con un rapporto medio quindi di un candidato al consiglio comunale ogni 30 voti validi.
- che sono cinque i candidati a sindaco con una media quindi (per quel che vale) di un candidato Sindaco ogni 1.800 votanti.
Queste le mie personalissime valutazioni.
Lista Movimento 5 Stelle, la mia stima dice che dovrebbe attestarsi tra i 250 e i 450 voti in considerazione della incompletezza della lista (solo 15 candidati), della esclusione dalla lista (con qualche trasmigrazione anche nelle liste avversarie e dichiarazione di sostegno) di una parte degli animatori locali del movimento e del tipo di competizione nella quale scarsa dovrebbe risultare l’influenza del “brand” Grillo.
La candidata sindaco ritengo potrebbe raccogliere maggiori consensi della lista per il consiglio comunale.
Le due liste a sostegno di Salvatore Fundarò sembrano pressochè equivalenti sul piano della forza esprimibile ed orientativamente attestantesi entrambe mediamente poco sotto la media. Personalmente stimerei per ciascuna una media tra i 400 e i 500 voti. Non dovrebbe superare la somma dei voti delle due liste, il candidato sindaco Salvatore Fundarò.
Le tre liste a sostegno di Maria Tesè, che “a freddo”, cio’è prima che scendessero in campo le altre squadre e che queste cominciassero a giocare potevano valere anche più di 1.600 voti, per quelle che sono le mie conoscenze del pregresso e degli ambienti politico-sociali castellammaresi nell’insieme, ad urne aperte, non dovrebbero superare nel complesso i 1.300 voti, con la candidata a Sindaco che ritengo si attesterà al di sotto di questo totale.
Credo che saranno tra i 6.300 e i 6.800 i voti che rimarranno a disposizione delle liste dei due sfidanti principali.
Nicola Coppola ha quattro liste dalla sua, tutte e quattro forti e costruite con l’obiettivo di realizzare quel 40% dei voti validi che gli assicurerebbero la maggioranza dei seggi in consiglio evitando la costruzione di liste a rischio del non raggiungimento della soglia di esclusioni. Piero Russo ha dalla sua cinque liste, ma tra queste, due appaiono molto forti e le altre tre meno seppure non appaiano a priori a rischio di non raggiungimento della soglia per essere ammesse al riparto dei seggi.
In complesso dunque le forze messe in campo dai due sfidanti sembrano (e sottolineo sembrano) equivalersi e pertanto il rischio che nessuna delle due coalizioni raggiunga il 40% dei voti validi (circa 3.600 voti) mi sembra concreto, a meno di non escludibili sfondamenti, da parte di uno dei due sfidanti, che finiscano per annichilire il campo dei “competitor” marginali.
Per ciò che mi sembra di percepire Nicola Coppola, sul piano della stima e della cerchia di relazioni sociali prima ancora che politiche, parte in vantaggio su Piero Russo.
Escludo che considerazioni di tipo politico-programmatico, per cui il candidato tizio promette di realizzare questo piuttosto che quest’altro per come promesso dal candidato sempronio, per l’elettorato castellammarese costituiscano motivo di scelta di un candidato piuttosto che un’altro. Per non dire poi delle scelte intorno alla legalità, alla trasparenza e/o intorno all’impegno anti-mafia, per le quali si ritengono più che sufficienti da parte dei candidati maggiori, ma anche dalla stragrande maggioranza dell’elettorato, generiche e fiduciose promesse e prese di distanza formali.
Ecco io, giuste o sbagliate che siano, le mie considerazioni le ho fatte e messe nero su bianco.
Naturalmente per la gioia di tutti i “pierini” sono sempre pronto ad ammettere di avere sbagliato una volta aperte le urne, qualora i risultati si discostassero in modo significativo da quelli esposti a venti giorni dal voto.