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Castellarte 2013 si alza il sipario su “La strada” con 26 spettacoli, mostre, installazioni, cultura ed enogastronomia. Tra i più attesi Laura Kibel, Eusebio Martinelli e Finaz della Bandabardò.

Creato il 26 luglio 2013 da Russoniello

locandinaDall’intuizione di un gruppo di amici al più grande busker festival del centro-sud; questa in sintesi la storia di Castellarte XX Festival Internazionale di Artisti IN Strada che il 26 luglio alza il sipario sulla sua XX edizione che si svolgerà, fino a domenica 28 luglio, a Capocastello, il suggestivo borgo medievale di Mercogliano (Av).

“La strada”, questo il tema di quest’anno, scelto per celebrare il lungo percorso del Festival, i tanti incontri artistici e il luogo dove le storie e le persone si incontrano e si mescolano.

“Vent’anni di sacrifici, passione, speranze - dice la Presidente dell’Associazione Castellarte Maria Pia Di Nardo  – nei quali siamo sopravvissuti nonostante tutto. Continuiamo insieme ai nostri giovani che sono sempre più attivi e bravi. Il valore sociale di un’esperienza come la nostra è grandissimo; coltivare un progetto insieme, tra persone di generazioni diverse, vuol dire aggregare una comunità. Siamo partiti in 4 e ora siamo circa 65. In questi anni abbiamo portato alla luce la bellezza di Capocastello, abbiamo incoraggiato il talento di giovani che hanno avviato attività artistiche ed imprenditoriali, siamo riusciti a mostrare loro l’importanza dei sogni e della perseveranza nel perseguirli. Quest’anno, poi, si avvera per noi un altro sogno, premiare il grande Franco Dragone, uno degli show-maker più grandi del mondo, co-fondatore di quel Cirque du Soleil che noi abbiamo amato al punto da volere diversi dei suoi artisti nei nostri cast anno dopo anno. A lui doneremo una maschera in vetro del M° Giuseppe Rubicco montata su una scheggia di breccia irpina”.

Tre notti fantasmagoriche, dunque, per assistere a ben 26 spettacoli gratuiti con il corollario di: mostre fotografiche, conversazioni culturali, installazioni, yoga, itinerari turistici, enogastronomia di qualità, artigianato artistico. Quest’anno si è puntato a differenziare di più le tre serate, in ognuna delle quali vi saranno infatti artisti con una singola esibizione, altri invece saranno presenti per tutto il Festival.

“Sono tanti e sono tutti bravissimi - spiega il Direttore Artistico Anna Di Nardosi esibiranno solo nella prima serata: Andrea Fidelio/Dj Busker, vincitore del Concorso Nazionale “Cantieri di strada” della FNAS, gli irpini ZekeTam con il loro folk rock, i 4Medouble Dub, gli Everybody Needs Some Blues, i Lumanera e, last but not least, il “dj del popolo” Vinyl Gianpy che ci ha preannunciato un dj set pirotecnico come al solito ma con diverse novità. Un cenno a parte lo merita Finaz, chitarrista e co-fondatore della Bandabardò, che porta a Castellarte il suo progetto solista acustico; lui è considerato uno dei chitarristi italiani più virtuosi e versatili. E’ stato proprio lui a contattarci per venire a Castellarte, ne aveva sentito parlare con toni entusiastici dai Matti delle Giuncaie, toscani come lui e nostri ospiti lo scorso anno. Data unica anche per il Co.Cis con lo spettacolo teatrale “Diari di viaggio”. A parte questi show unici, il programma è ricchissimo e per tutti i gusti, vi segnalo in particolare la bravissima Laura Kibel, che usa pieni e mani come burattini e Eusebio Martinelli & Gipsy Abarth Orkestar, già trombettista di Vinicio Capossela e reduce dal concerto di San Siro dei Negramaro di qualche giorno fa”.

L’offerta di Castellarte è arricchita quest’anno da “Storia di strada e di strade”, ciclo di conversazioni che si terranno nel Mulino e curate da Antonella Russoniello che apre con “Dagli anni ’80 ad oggi. Il pop visto da vicino”, con Bruno Ruffilli, giornalista di musica e tecnologia del quotidiano La Stampa di Torino.

“Ricordo Castellarte molti anni fa - dice Bruno Ruffilli - sono avellinese di nascita ma vivo a Torino da molti anni, ma quella magia non si dimentica, si era più vicini alle stelle, alla luna, c’erano gli artisti ma non c’erano i riflettori, credo che quello spirito sia rimasto integro. In questo incontro parleremo di grandi musicisti che ho incontrato per lavoro, scegliendo tra quelli che hanno saputo attraversare tre decenni ed essere ancora attuali. Penso, ad esempio, ai Kraftwerk il cui germe tecnologico è in qualche modo alla base del successo dei Daft Punk di questa estate; a Lisa Gerrard, cantante dei Dead Can Dance, un tempo gruppo di nicchia per amanti di atmosfere gotiche ma anche autrice della colonna sonora del Gladiatore o a Brian Eno, artefice della svolta degli U2, insomma li racconteremo in un modo diverso e racconteremo anche di Franco Dragone, che ho avuto il piacere di intervistare due giorni fa”.

C’è spazio anche per lo yoga al tramonto con il M° Michelangelo Melchionna di JayAnanda Yoga (26 luglio) e per tre giorni di itinerari turistici, curati da Elisabetta De Feo in collaborazione con Irpinia Trekking e FIAB Federazione Irpinia Amici della Bicicletta. Le mostre in programma sono:  “Obiettivo Castellarte” con le foto di Antonio Bergamino e Francesco Chiorazzi  e “Comunicare Castellarte”.

Comunicare Castellarte - spiega il curatore Mario Marcianoè una mostra che tenta di raccontare questi vent’anni di Castellarte attraverso le immagini delle sue locandine, una scelta dovuta alla esigua disponibilità dello spazio espositivo ed alla praticità del formato. Le locandine rappresentano una estrema sintesi di un sistema più vasto e completo di comunicazione che si è sviluppato sui vari media attraverso i canali e i formati più disparati, consoni al linguaggio ed al target di Castellarte. Un’avventura affascinante che ha visto impegnati l’agenzia di comunicazione GrafistudioAssociati per le ultime 16 edizioni con il lavoro mio, di Gerardo Aramino e da qualche anno di Luca Daniele. La prima edizione è stata autoprodotta dall’associazione Castellarte, mentre le successive tre sono state curate da Franco Lancio. Un messaggio diffuso principalmente sul bacino primario della Campania con punte di rilievo in ambito nazionale ed internazionale attraverso i canali Rai e Rai International”.

Arte anche con le sculture luminose di Federico Lucariello; le immagini di Uanm Tv; la scultura in vetro di Giuseppe Rubicco che sarà donata a Franco Dragone per il Premio Una Vita per l’Arte e il ciclo di 16 grandi tele del pittore Giovanni Spiniello dal titolo “La favola della Torre dell’Acqua”, realizzate dal Maestro irpino per il ventennale di Castellarte.

Ricca ed articolata la presenza degli artigiani, selezionati da Animarte, e l’offerta enogastronomica articolata in quattro Aree del Gusto, curate dai fratelli Grieco dell’Osteria I Santi e dall’Associazione Castellarte, dove assaggiare i piatti tradizionali del comprensorio del Partenio e il Taurasi, il Fiano di Avellino ed il Greco di Tufo, i tre vini DOCG irpini ormai apprezzati in tutto il mondo.

Informazioni dettagliate sul programma sul sito www.castellarte.it

I ventisei spettacoli sono suddivisi tra teatro, arte circense e musica. Oltre a quelli già ricordati da Anna Di Nardo potremo vedere per il teatro: la Compagnia Radici di Cairano, nata sotto l’egida di Dragone; il marionettista ungherese Bence Sarkadi; il ventriloquo Dante Cigarini e il la compagnia Co.Cis con “Diario di viaggi” che racconta, con la viva voce del protagonista oggi novantunenne, i due anni di prigionia di Francesco Di Nardo durante la II Guerra Mondiale.

Straordinario il programma dell’arte circense che spazia dagli statunitensi Strange Comedy, già nel Cirque du Soleil e protagonisti di un genere che mescola giocoleria, teatro e cabaret; al fascinoso prestidigitatore Diogo Alvares che manipola con arte palline, oggetti vari e sigarette; al surreale Bapo, l’olandese che si lancia in spericolati numeri di bicicletta acrobatica e suona la sua orchestra personale fatta di decine di trombette cucite sul costume di scena.

Il cast musicale che comprende: l’eccentrica brass band inglese Trans-Siberian March Band; i Guappecartò con atmosfere francesi e patchanka; lo swing anni ’40 di Sugar Daddy & Cereal Killers; il vintage degli irpini The Jumpers e la suadente bossa nova dei partenopei Animanova.


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