Castronerie d’autore…

Creato il 10 gennaio 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Educazione sessuale => libertà religiosa?

Finite le vacanze, ricomincia la gara a chi dice più castronerie senza essere interrotto da nessuno, il primo è il buon Benedetto XVI, infatti secondo la sua opinione l’educazione sessuale e civile impartita nelle scuole di alcuni Paesi europei costituisce una minaccia alla libertà religiosa. È questo il grave allarme lanciato lunedì da Benedetto XVI nel discorso tenuto di fronte al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.

Proseguendo la mia riflessione , non posso passare sotto silenzio un’altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione.

Dunque, per chi non l’avesse inteso, il termine “libertà religiosa” non è altro che una maschera per ribadire quella che è la classica ingerenza della Chiesa Cattolica. Seguono altri sproloqui dove si sostiene che le scuole cattoliche siano in difficoltà, che bisogna rispettare l’obiezione di coscienza (facendo passare anche il concetto “io decido per gli altri”) e che gli Stati ostacolino l’azione delle opere caritatevoli cristiane. Totalmente ignorato il Medio Oriente sul versante dei musulmani, solo un altro appello per difendere la minoranza cristiana, che spesso rischia la vita.

L’Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud

L’altro genio sceso in campo oggi è Borghezio, che come una starlette hollywoodiana, ha bisogno di fare scandalo ogni tanto, sennò non se lo fila più nessuno e magari Cota o Zaia rischiano di rubare il suo posto nel cuore e nel partito dei leghisti.

Il comportamento di molte parti delle zone terremotate dell’Abruzzo è stato singolare, abbiamo assistito per mesi a lamentele e sceneggiate. Eccezioni ci sono dappertutto, ma complessivamente è stata un po’ una riedizione rivista e corretta dell’Irpinia: prevale sempre l’attesa degli aiuti, non ci sono importanti iniziative autonome di ripresa. Si attende sempre che arrivi qualcosa dall’alto, nonostante dall’alto arrivi molto. Mi domando quale sarebbe stata la reazione degli abruzzesi nei confronti di un comportamento ‘risparmiosò da parte dello Stato, con l’invio di aiuti a gocce come è per i veneti; questo fa solo aumentare il senso di disaffezione dei veneti verso lo Stato centralista, credo che siamo ormai giunti ad un punto di rottura

Ma poi, solo dopo che l’IdV (figuratevi se qualcuno da ascolto al sindaco de L’Aquila, Cialente, ormai come  un povero Cristo, lasciatemelo dire) con Leoluca Orlando, ha fatto notare l’immensità della boiata, degna delle chiacchiere di vecchi ignoranti al bar dello sport, ha corretto il tiro:

Non mi sognerei mai di dire che l’Abruzzo e i terremotati abruzzesi sono un peso morto per il Paese. Il mio disappunto è, semmai, per l’ennesima conferma dell’atteggiamento che le amministrazioni, più ancora che le popolazioni, del meridione, mettono in campo di fronte ai problemi, alle emergenze ed alle catastrofi. Quello cioè di far prevalere le tradizionali, eterne aspettative nei confronti dello Stato centrale, anziché rimboccarsi le maniche come hanno dimostrato di saper e voler fare, ad esempio, le popolazioni venete, anche di recente


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