Difficile sarebbe argomentare contro la massima considerazione concessa all’Asino di Oro di Apuleio (secolo II), unico romanzo dell’epoca romana conservato nella sua integrità, ed una delle cime della letteratura dell’Antichità. Parte del suo indubbio potere d’attrazione risiede naturalmente nel carattere straordinario derivato della prima considerazione. Data l’eccezionale qualità del libro di Apuleio, che inoltre risulta essere francamente divertente, non si può resistere alla tentazione di immaginare l’esistenza di una letteratura ricchissima in cui abbondava il romanzo di quell’affascinante epoca post ellenistica che fu tanto simile alla nostra in tanti aspetti, dove, per usare le celebri parole che, contrarie, lette e rilette e sottolineate da Marguerite Yourcenar nella corrispondenza di Flaubert, costituirebbero forse il primo germe delle indimenticabili Memorie di Adriano della scrittrice belga: ”Quando gli déi non esistevano più e Cristo non era apparso ancora, ci fu un momento unico, da Cicerone fino a Marco Aurelio, nel quale ci fu solo l’uomo”.
E tuttavia gli uomini non vissero soffocati di tutto quel suo affanno di spiritualità. Contrariamente, si tratta di un periodo straordinariamente ricco di culti e religioni misteriche. Tra i molti valori letterari e sociologico-documentari del romanzo, attraverso la storia di Lucio, il suo protagonista – che, trasformato in asino come conseguenza del suo incanalato interesse, curiosità e invincibile attrazione verso la magia e il sesso, ha dovuto passare una serie di dure prove e umiliazioni fino al suo ritorno finale alla forma umana grazie alla bontà della dea Isis, invocata sulla riva del mare e alla luce della luna, in un incantevole rituale di processione con offerte floreali- abbiamo anche accesso all’affascinante contesto religioso – spirituale dell’epoca.
Una delle principali caratteristiche dello stesso fu il sincretismo. Le differenti pratiche rituali bevevano di un’ampia gamma di conoscenze esoteriche appartenenti alle tradizioni delle principali culture del mediterranee antico, ai quali si sommavano elementi provenienti dal mondo asiatico. Di questi fertili miscugli ed ibridazioni sorgerebbero decine di nuove religioni e culti mistici sotto l’ascendente dei misteri di Eleusis, il platonismo pitagorico ed i miti di Iside ed Osiride – in diretta connessione con l’Orfismo e la figura di Dioniso – e figure come Zoroastro o Mitra.
Una di queste nuove religioni che aggiunse al miscuglio importanti elementi provenienti dalla tradizione messianica ed ebrea, fu il cristianesimo. In principio solamente una in più di tutte, e pertanto non particolarmente sdegnata né perseguita, subito si guadagnò l’avversione e rifiuto delle autorità romane per rompere una regola d’oro della convivenza nella civiltà latina, il rispetto agli altri culti. Perché per i cristiani non era sufficiente l’inclusione del loro Dio nel pantheon degli déi romani. Doveva essere inoltre l’unico. Tutte le altre religioni non avevano ragione di esistere. Nelle catacombe di Roma, tali come quelle di Priscilla http://www.catacombepriscilla.com/ sembra vibrare vertiginosamente questa epoca, prima dell’improvvisa tragedia del trionfo dell’assolutismo cristiano, in un assordante silenzio.
Scrosciante e indimenticabile, poiché è difficile comunicare le delicate e abissali sensazioni che si sperimentano in un luogo così antico, fallo tu stesso quando affitti appartamenti a Roma
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