Catalogo Ikea, la rete non perdona

Da Moscabianca @MoscabiancaZzZ

Ricordate le polemiche suscitate per il catalogo Ikea versione araba in cui sono state eliminate le donne? Bene da qualche giorno Ikea è al centro di una bufera mediatica grazie alla diffusione virale di alcuni spoof del catalogo. Basta digitare gli hashtag #ikea #donne #saudiarabia per rendersene conto. Eh si, perchè il web non perdona e non guarda mai in faccia a nessuno.


L’azienda svedese, nota per la sua politica di apertura e di inclusione, ha ritenuto di cancellare dai suoi cataloghi diffusi nella conservatrice Arabia Saudita tutte le immagini di donne perché avrebbero potuto urtare la sensibilità dei cittadini di quel paese.


Per riparare alla figuraccia con una lettera pubblicata sul suo sito internet, Ikea ha chiesto scusa.
"Siamo stati in contatto con Al Sulaiman, il nostro distributore che gestisce gli Ikea in Arabia Saudita. Non è stata quest’azienda a chiederci di ritoccare le foto. Lo sbaglio è avvenuto durante il lavoro pre-presentazione della bozza di catalogo di Ikea Arabia Saudita. Abbiamo noi la responsabilità e la prendiamo interamente".
Quindi la questione è stata liquidata come "un incidente di percorso". Ma su Tumblr è nato un blog che sostituisce le donne più famose della storia della fotografia con dei mobili targati Ikea. Una trovata geniale nell'ambito di quella tendenza che qualche articolo fa abbiamo definito di OTAM on time ambush marketing.
Ecco le foto reinterpretate dagli utenti della rete. Un vero spettacolo di ironia e denuncia sociale.





Anche questa volta il web si è dimostrato neutrale e intransigente anche nei confronti di un brand che, ha più volte celebrato in rete, per le sue campagne di comunicazione ed iniziative. Ma si sa - la dura legge del web - ci metti una vita a costruirti una reputazione, poi basta una distrazione ed è tutto da rifare.
Ora resta da vedere che strategia di riaccreditamento adotterà l'azienda svedese. Siamo sicuri che sapranno farsi perdonare brillantemente.


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