Catania. Arrestato Giovanni Arena, boss latitante dal 1993

Creato il 26 ottobre 2011 da Yourpluscommunication

Dopo 18 anni di latitanza, la squadra mobile di Catania ha arrestato Giovanni Arena.

Ritenuto uno dei 30 latitanti più importanti, la sua fuga si è fermata nel popolare rione Librino, che era anche il suo mandamento di riferimento. Questo testimonia, una volta di più, che i boss non si spostano di molto dalla loro zona di influenza e che il controllo diretto, anche se in latitanza , è fondamentale.

Giovanni Arena era ricercato dal 1993, quando riuscì a sfuggire dal blitz chiamato “Orsa Maggiore”, un’operazione considerata fondamentale nella lotta contro la potente famiglia mafiosa dei Santapaola. A coordinare l’operazione fu la Direzione distrettuale antimafia di Catania.

Il boss è accusato di avere avuto un ruolo importante nell’attentato che, il 18 gennaio 1990, distrusse con un incendio la sede della Standa della centrale Via Etnea, allora proprietà di Silvio Berlusconi. Attentato che coincideva con l’arrivo della commissione antimafia in città. Ma da quell’accusa Arena è stato prosciolto.

Il 28 maggio 2003, viene condannato all’ergastolo nell’ambito del processo “Orione 5″, per l’uccisione di Maurizio Romeo, esponente della cosca rivale dei Ferrera, conosciuti come “Cavaduzzù”, eliminato ad Aci Castello il 31 Ottobre del 1989.

La pericolosità e la caratura criminale di Arena, sono dati dalla durata della sua latitanza. Sempre protetto dalla “famiglia”, che detiene la gestione autonoma del mercato dello spaccio di stupefacenti nel rione Librino, il boss controllava il famigerato “Palazzo di cemento”, vero polo attrattivo di commerci illeciti, che la polizia definisce “vertiginosi”. In questi minuti si sta svolgendo la conferenza stampa alla Questura di Catania per dare nuovi dettagli di questa operazione.



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