L’impiegato, Giovanbattista Luigi Caruso, accedendo al sistema informatico della facoltà, convalidava il superamento degli esami senza che gli studenti li avessero realmente sostenuti.
250 euro ad esame, questo il prezzo da pagare per “avanzare di carriera” senza aprire il libro. Sembrerebbe che uno studente non sia solo avanzato di carriera, ma di fatto l’abbia pure finita. È il caso di Francesco F. che è riuscito a “portare a casa” gli ultimi 19 esami che lo separavano dalla laurea, senza sostenerli.
La Cassazione oltre a condannare l’impiegato agli arresti domiciliari, lo ha definito persona di “qualificata pericolosità”, chiamandolo a rispondere di corruzione, falso ideologico, accesso abusivo ad un sistema informatico e falso ideologico commesso da terzi per errore determinato dall’altrui inganno. Anche i professori, ignari di tutto, sono stati considerati “autori immediati, ma in buona fede” del falso ideologico.
A nulla è quindi servito il ricorso contro l’ordinanza del Tribunale di Catania che, lo scorso dicembre, lo aveva costretto ai domiciliari.