« Fu sempre la capitale di tutta la Calabria Ultra, prima che venisse in due parti suddivisa, ed ha tuttavolta i superiori dicasteri provinciali e la gran corte civile per le appellazioni, ch’è una delle quattro di qua dal faro, e che comprende tutte le Calabrie nella sua giurisdizione. Oltre alcuni stabilimenti di beneficenza, evvi una reale accademia delle scienze, ed uno de’ maggiori licei regi »
(Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Venezia, Tipografia Emiliana, 1857)
Catanzaro è conosciuta come la “Città tra due mari”, in quanto è situata nell’istmo di Catanzaro, ovvero la striscia di terra più stretta d’Italia, dove soli 30 km separano il mar Ionio dal mar Tirreno. Ciò consente di vedere contemporaneamente, dai quartieri nord della città in alcune giornate particolarmente limpide, i due mari e le isole Eolie. È detta inoltre Città dei tre colli corrispondenti ai tre colli rappresentati nello stemma civico che sono il colle di San Trifone (oggi San Rocco), il colle del Vescovato (oggi Piazza Duomo) e il colle del Castello (oggi San Giovanni).
Catanzaro (ph. Cocco): ponte Morandi
Catanzaro era infine anticamente conosciuta, come la Città delle tre “V”, riferite a tre caratteristiche distintive della città, ovvero:
V di San Vitaliano, santo patrono;
V di vento in quanto costantemente battuta da forti brezze provenienti dal Mar Ionio e dalla Sila;
V di velluto in quanto importante centro serico fin dai tempi dei Bizantini
(“V V V” era la sigla con cui venivano identificati, sui mercati nazionali ed esteri i velluti, i damaschi ed i broccati provenienti dalla città).