Catapult: Affascinante Gioco di Ombre

Creato il 02 marzo 2016 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Il fascino delle ombre cinesi attira sempre un pubblico trasversale e di certo appassiona anche me. Vuoi per quelle serate invernali passate da genitore a sminuire lampi e tuoni di un temporale giocando con una torcia elettrica e dando vita ad una serie di figure che animavano le pareti della stanza di mia figlia. Vuoi per gli anni di danza moderna sufficienti a farti ricordare quanto impegnative, ma al tempo stesso gratificanti, fossero le coreografie svolte prevalentemente a terra o in evoluzioni di coppia.

Se parliamo poi di una performance che mette insieme la magia delle ombre cinesi e la danza, la mia curiosità è tale da spingermi al Teatro Verdi di Gorizia per assistere lo scorso 26 febbraio a Magic Shadows, spettacolo di Adam Battelstein che ha conquistato il pubblico americano di America's Got Talent e che, sebbene io non creda molto nei reality, si è rivelato di livello assoluto, raccogliendo al termine della serata gli applausi convinti di tutti i presenti.

Regista, scrittore e coreografo, Battelstein si forma artisticamente presso quel Pilobolus Dance Theatre che ha tra i suoi fondatori anche il notissimo Moses Pendleton (per intenderci, il "padre" dei MOMIX) ed arriva alla notorietà con i Catapult, sua originale compagnia che si basa sulla potenza fisica e le capacità sincroniche dei ballerini che la compongono.

"Ho cominciato questo viaggio nel 2008 e il mio sogno era di dare nuova vita a una forma d'arte antica. Volevo raccontare storie in un modo che non fosse mai stato visto prima. So che Catapult può dare vita ai miei sogni rendendo queste visioni una realtà. I danzatori di Catapult sono dei performer incredibili, che possono ballare, recitare e trasformare i loro corpi in forme apparentemente impossibili. Con le loro silhouette creano delle storie che entusiasmano l'immaginazione e toccano il cuore. L'obiettivo è di creare un mondo di trasformazioni magiche fatte da corpi umani e dalle loro ombre".

Con Magic Shadows abbiamo avuto l'opportunità di ammirare una coreografia di danza sincrona e armonica persino commovente che non si spinge solo ad imitare delle figure con i giochi di ombre e luci, ma che riesce perfino a raccontare delle storie. Il collante fra queste non è però l'aspetto contenutistico come in qualsiasi narrazione che si esaurisca sul proscenio, ma l'evoluzione stessa delle forme in ombre e soggetti.

Rimane il dubbio se chiamarle scene o coreografie visto che i due filoni si intrecciano in maniera quasi impeccabile parallelamente alla sincronia dei ballerini. Sincronia che sembra essere la caratteristica fondamentale per la riuscita dello spettacolo. Notiamo delle piccole sbavature a riguardo, ma nel contesto risultano del tutto trascurabili per la bravura degli interpreti nel rendere con realismo gli effetti. A tal proposito mi ha colpito sicuramente il filone western che dal saloon allo scontro a fuoco ripercorre, in modo ironico e fedele, i luoghi comuni di un genere cinematografico molto amato.

Facile comprendere come una rappresentazione del genere possa accontentare sia grandi che piccini, con quest'ultimi divertiti da ritmo, musica e dagli innumerevoli passaggi a loro dedicati. Dunque uno show leggero, adatto alle famiglie, che stupisce lo spettatore trasportandolo in un mondo magico dove, grazie alla fantasia umana, tutto è possibile. Uno show che, qualunque sia la vostra età, crediamo vada visto almeno una volta nella vita!


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