Cataratta estrazione extracapsulare senza facoemulsificazione nel cane .

Da Alexprota

Il metodo tradizionale prevede l’apertura della cornea con un’ incisione piu’ ampia rispetto a quella con la facoemulsificazione (3,2 mm) l’aperture della capsula anteriore (capsulotomia)permette l’ uscita del cristallino intero o in blocchi .


Oggi con l’uso del visco elastico e sistemi di aspirazione l’intervento offre ottime garanzie in mano esperte con velocita’ di esecuzione riducendo i tempi anestesiologici con costi limitati .
Questa tecnica inoltre e’ indicata in quelle cataratte datate con consistenza dura in cui il lavoro con il faco(faoemulsificazione) riscalderebbe troppo l’occhio per i tempi che si impiegano ad frantumare il nucleo ( procurando maggiore infiammazione all’occhio),va detto infatti che spesso i nostri pazienti arrivano all’attenzione dello specialista quando ormai la cataratta e avanzata spesso accompagnate da uveite per rottura della capsula anteriore sono questi i casi dove il rischio postoperatorio e’ maggiore ,d’altronde in questi casi l’asportazione del cristallino e’ fondamentale per impedire l’aumento di pressione oculare (glaucoma)infatti gonfiandosi il cristallino sporge in camera anteriore e va a bloccare l’angolo iridocorneale riducendo il deflusso all’umore acqueo.
I soggetti che per problemi di salute non possono essere sottoposti ad anestesia e quindi all’intervento chirurgico, devono essere controllati periodicamente per l’uveite e per la pressione oculare.
Va ricordato che se la cataratta e’ presa in tempo in alcune forme iniziali attraverso un visita specialistica, si riesce con l’uso di colliri ,antiossidanti a rallentare l’evoluzione .va detto a proposito che l’uso sconsiderato di cortisone nelle dermatiti ,allergie, malattie autoimmuni accelera l’evoluzione della cataratta, soprattutto la cataratta diabetica molto frequente nel cane.

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