Caterina va in città

Creato il 22 novembre 2012 da Pim

(Elaborato prodotto da Anthea, Ele, Ilytata, Lara, Martha, Pim. 18 novembre 2010. Con alcune modifiche personali.)

Il nostro gruppo ha avuto la consegna di prendere in esame il concetto di esosistema, secondo il modello ecologico proposto da Bronfenbrenner, nel contesto del film Caterina va in città di Paolo Virzì (2003).

 […] Il primo elemento che abbiamo considerato riguarda il lavoro del padre di Caterina. Giancarlo Iacovoni è professore di ragioneria in un istituto tecnico a Montalto di Castro; insoddisfatto delle condizioni lavorative, decide di chiedere il trasferimento a Roma. La vicenda prende le mosse da questo cambiamento radicale. L’uomo appare profondamente frustrato, il trasferimento a Roma gli sembra un'ottima occasione per mettersi in relazione con persone importanti e quindi trarne qualche beneficio personale. Arrivati in città, il suo interesse si sposta rapidamente dal lavoro alle velleità letterarie, incoraggiato dalle nuove conoscenze di Caterina nell’ambito della "Roma bene", da lui stesso imposte in modo direttivo.

Inizialmente la figlia non è a conoscenza delle aspirazioni paterne, nemmeno appare consapevole del controllo strumentale che il padre compie su di lei, ma ne viene direttamente implicata. Come esempio evidente consideriamo l'episodio nel quale Giancarlo tenta di far leggere il proprio manoscritto alla madre di Margherita, compagna di scuola di Caterina, la quale insegna lettere. Il culmine di quest’ossessione viene raggiunto in diretta tv durante la puntata del Maurizio Costanzo Show, nella quale egli sfoga apertamente le sue frustrazioni. Non ottenendo riscontri positivi, al contrario suscitando disapprovazione diffusa, si ritira dal lavoro per chiudersi in casa.

Caterina non entra in contatto direttamente con questa realtà, tuttavia essa incide sul personale processo di crescita e sulla sua capacità di adattarsi al nuovo ambiente di vita. Abbiamo notato che il sentimento d’inferiorità che Giancarlo prova nei riguardi dei genitori con cui viene a contatto viene trasmesso anche alla ragazza. Caterina comincia a nutrire dubbi circa la propria identità personale e sociale, non essendo capace di valutare l'orientamento politico o i valori dei gruppi verso i quali egli la indirizza (trasmissione culturale incoerente).

Prendiamo in considerazione gli effetti della relazione tra i gruppi dei pari, uno capeggiato da Margherita (che fa riferimento ai valori classici della Sinistra) e l'altro da Daniela (simpatizzante di Destra), ideologie con cui Caterina non si è mai confrontata. Sulle prime la ragazza rimane esclusa, anche fisicamente, dal gruppo classe. Dopodiché comincia a transitare quasi senza accorgersene da un gruppo all'altro, senza identificarsi in alcuno ma aderendo solo superficialmente ai valori che essi rappresentano. Partecipando tanto alla manifestazione con Margherita quanto ascoltando Daniela cantare l'inno laziale, il risultato che ottiene è il medesimo: un rafforzamento degli stereotipi culturali. Il continuo "cambiamento di rotta" e le esperienze contrastanti che vive nei diversi gruppi la rendono incerta sulla dimensione valoriale in cui riconoscersi.

Altra presenza nel mondo di Caterina è la madre, Agata, la quale ha uno spazio di vita sconosciuto alla figlia e che la coinvolgerà solo alla fine del film. Lo spazio di vita al quale ci riferiamo è il rapporto affettivo con un amico d’infanzia di Giancarlo, del quale veniamo a sapere soltanto verso l'epilogo. Abbiamo voluto citarlo perché ci sembra riguardi solo indirettamente la protagonista poiché, dopo la partenza/fuga del padre (a causa della scoperta della relazione extraconiugale) sembra riacquisti una certa serenità e fiducia in se stessa, senza mostrare turbamento per la perdita della figura genitoriale.

Concludendo: secondo l’ottica dell'esosistema, all’inizio del film Caterina pare essere un elemento passivo in quanto, nonostante costituisca il centro di gravità della storia, la sua presenza non influisce in alcun modo sui cambiamenti esistenziali dei vari personaggi. Con il superamento dell'esame di terza media e il successivo ingresso al Conservatorio dimostra tuttavia d’essere capace di costruirsi un insieme di valori del tutto indipendente. Nel considerare l'esosistema possiamo considerare che, per quanto la vita possa apparire frutto di decisioni consapevoli, essa è in parte il risultato di una convergenza di fattori esterni di cui neanche ci rendiamo conto.

Caterina va in città, di Paolo Virzì, con Sergio Castellitto, Alice Teghil, Margherita Buy, Claudio Amendola (Italia, 2003, 90'). Giovedì 22 novembre 2012, ore 17,50, Rai Movie.


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