Catherine Deneuve: bella di giorno

Creato il 11 luglio 2013 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

L’ominomo documentario in onda su Sky arte è un ritratto di un’attrice dalla bellezza mozzafiato: Catherine Deneuve. ” La donna più bella del mondo” così la rivista americana Look l’ ha definita nel 1968. La donna più bella del mondo hanno ripetuto produttori e pubblicitari di tutto il mondo, creando una leggenda. Ma l’attrice, riservata e schiva mantiene ancora oggi la distanza. Non si è mai vantata del suo stauts di star e continua a ripetere “non è qualcosa che di cui andare orgogliosi, ho sempre avuto una relazione ambivalente con tutto ciò che concerne la bellezza. Mi è sempre sembrata un’arma a doppio taglio, non è qualcosa che ti appartiene. L’ho vissuta come un privilegio di cui diffidare”.

Musa ispiratrice dello stilista Yves Saint-Laurent, Catherine Deneuve è una delle donne più belle del mondo, l’unica in grado di rimpiazzare la mitica Brigitte Bardot nell’incarnare i tratti tipici della bellezza francese.
Vero nome Catherine Dorléac, la Deneuve nasce il 22 ottobre 1943 a Parigi, figlia d’arte in una famiglia di artisti. Il padre Maurice Dorléac (più noto come Maurice Teynac) e la madre Renée Deneuve sono entrambi attori e anche sua sorella Françoise si dedica, come lei, alla recitazione, prima di morire tragicamente in un incidente automobilistico nel 1967. La figlia minore ha cominciato spinta un po’ dalla sorella: ” Mi interessava, mi piaceva ma, mi pareva molto lontana dal mio carattere e dai miei interessi che erano più romanzeschi. Non avevo l’ambizione di interpretare una qualsiasi carriera, mi interessava la  vita, i miei amici, amori, il cinema non mi interessava, finchè non ho incontrato Jacques Demy e ho girato Le parapluie di Cherbourg”, che riscuote grossi consensi in Francia, ottiene la Palma d’oro a Cannes e ben cinque candidature ai premi Oscar. La bellezza di Catherine è stata inventata dal regista Demy, dopo, se ne sono serviti gli altri. Lei stessa ammette che questo incontro ha fissato qualcosa di definitivo con la propria immagine ed è a partire da quel momento che tutto inizia: il mistero Deneuve e l’avventura del cinema moderno.

Il ’63 è davvero un anno fondamentale nella vita della Deneuve, perché oltre ad essere l’anno dei primi riconoscimenti, coincide anche con la sua prima maternità. Il 18 giugno 1963 nasce infatti Christian, frutto della passione di Catherine per Roger Vadim che in quegli anni è il regista più in  voga. “Giovanissima ho vissuto con uomo, più grande di me e molto noto, era il padre di mio figlio. Questa notorietà mi ha creato un grande imbarazzo, non corrispondeva affatto al mio carattere. Essere esposta mi ha insegnaato a difendermi e ho imparato a tener nascosto il privato, sono molto gelosa della mia vita privata”.

Nel 1967 l’attrice conquista la fama internazionale grazie a Bella di giorno di Luis Buñuel e comincia a lavorare con registi importanti, arrivando fino a Hollywood. Il film fa scandalo e l’attrice viene esposta a critiche insidiose. ” Nel cinema bisogna darsi, affidarsi, per questo lavoro solo con persone di cui mi fido”. Con La mia droga si chiama Julie (1969) ottiene un enorme successo e intanto non smentisce le voci che le attribuiscono un breve flirt con il regista François Truffaut. ” Con Francois avevamo una relazione estremamente riservata”.

È in questo periodo che entra nella storia Yves Saint-Laurent coniugando eleganza e sensualità, fissando per sempre lo stile Catherine, tra emancipazione e sottomissione e lei diventerà la più fedele ambasciatrice del look Saint-Laurent. In quegli anni, come obbligo generazionale, Catherine sposa la difesa della causa delle donne, firmando il manifesto detto delle 343 puttane, cioè la lista di coloro che hanno avuto il coraggio di firmare la frase “Io ho abortito”. ” Ho vissuto da vicino, i divieti, le proibizioni, le condanne, amo le donne ma non mi considero una femministamolto impegnata. Ho preso posizione su cose importanti , sono stata contro la pena di morte che mi sembra spaventosa, mi pare tanto punire con la morte qualcuno, togliendogli la vita. E sono a favore dell’eutanasia”.

L’amore con Mastroianni le dona un’altra figlia, Chiara: ” Marcello mi ha aiutata molto a perdere un po’ di serietà, era un uomo molto delicato e incline al gioco”.

Gli anni non le hanno tolto quel fascino particolare che l’ha resa unica. Il ritratto di questa attrice, famosissima è quello di una donna schiva davanti agli obiettivi curiosi, ma di una donna dolce, dall’animo gentile e modesta, virtù quanto mai rara nel mondo narcisistico del cinema. ” Sono passata e ho lasciato una traccia, tutto qui, non voglio essere un monumento, amo sempre il cinema, lo amo”.


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