Può uno stand essere saccheggiato come e più di un mulino sotto assedio moresco? Se lo stand è della catrice, la risposta è solo una: sì. Eccome, aggiungo io. Venerdì scorso, prima di andare in ufficio, mi reco alla Coin per vedere se si sono decisi a tirare fuori la LE Papagena (fino a venerdì 22 Luglio non ce ne’era traccia alcuna) e se per caso mi riusciva di prendere la smalto 490, Iron Mermaiden (stramaledizione a me e a quando non l’ho preso a Berlino). Ovviamente non ho trovato né l’uno né l’altra.
Di tre Coin monitorate (Stazione Termini, S. Giovanni e Cola di Rienzo) ho trovato solo due (2) smalti della Papagena. Tutto il resto era sparito, compresi i tester, asportati di peso. (Cioè… un tester?! Una cosa che tutti tocchicciano, pasticciano, sfiorano generosamente con le loro mani che avranno messo chissà dove… Ragazze mie, è furto lo stesso, sapete?)
Inutile spiegare la confusione che regna negli stand essence e Catrice. Sì, attirano principalmente le ragazzine, visti i prezzi bassi, e sappiamo tutti che dolci fanciulle dall’aria angelica possono trasformarsi in iene assassine se lasciate a se stesse… ma io mi chiedo lo stesso perché tutto questo delirio. Anche in Germania Catrice è un brand che si vende nei drugstore. È un brand economico, ma ciò non significa che sia trattato alla stregua di immondizia. È esposto in zone ben illuminate, con i tester a disposizione delle clienti… non in un angolo buio, in nicchie che indurrebbero in tentazione persino Sant’Antonio! Che senso ha?
Capisco suddividere i prodotti per fasce di prezzo (sacrosanto), ma proprio perché i prodotti a basso costo sono quelli che maggiormente attirano mani curiose e occhi malintenzionati, non converrebbe porli in zone più facilmente controllabili e non in fondo al negozio (Termini) o in nicchie che inducono in tentazione (S. Giovanni)?
Possibile che soltanto nella Coin di via Cola di Rienzo si abbia avuto il buonsenso di mettere essence e Catrice accanto alle casse?! Poi è logico che i vandali facciano i loro porci comodi – o meglio: logico no, ma se si lascia loro campo libero, poi non possiamo certo stupirci- con tester che svaniscono, rossetti già provati, matite spuntate, smalti aperti e ciprie usate. GRR! GRRRRR!
Mi piacerebbe che qualcuno rispondesse alle mie perplessità. Capisco che l’azienda abbia poco a che vedere con l’allestimento dei singoli negozi, né che si possano occupare anche di dove vada a finire la propria merce… anche se, fossi in loro, chiederei una maggiore perizia ed attenzione da parte di chi ospita un mio corner.
Perché? Perché la pubblicità è l’anima del commercio, signori miei, e se reperire dei prodotti diventa un’impresa, oggi come oggi una potenziale cliente che lavora (ma anche chi studia, date retta a me), non può mettersi a setacciare tutti i punti vendita della città, specie di una città come Roma, per poi non trovare ciò che cerca o, se e quando lo trova, il materiale è in condizioni pessime e poco igieniche.
“Sì, ma tu hai acquistato lo stesso un bel numero di smalti”, direte voi.
Sì, rispondo io, perché i loro prodotti sono buoni, ma non ho fatto i salti di gioia. Perché sono una cliente, prima che una blogger; non sono prodiga di lodi gratuite come fin troppe colleghe fanno. Se c’è qualcosa che non va, io lo dico.
I prodotti che vedete qui li acquisto quasi tutti con i miei soldi – salvo specificare quando una casa mi invia dei campioni in visione – e come cliente in primis ho tutto il diritto di fare presente all’azienda quello che non va all’interno della loro distribuzione. Non credete anche voi?
Spero vivamente di sì. Siamo noi che abbiamo il diritto di scegliere o meno i loro prodotti, di qualunque casa cosmetica, ricordiamolo sempre. A volte vedo il mondo delle blogger… azzerbinato alle case cosmetiche. Sia che si ricevano prodotti in prova, sia in caso contrario, sono fin troppe le ragazze che a mio avviso non segnalano i difetti, ma solo i pregi. E questo vale per qualsiasi marca, non sto parlando di Catrice nello specifico. Chi non ha un blog, invece, è più “onesta” nel segnalare le varie magagne. Svegliamoci, ragazze.
E dopo quest’appello accorato, vediamo un po’ cosa ho preso:
#Catrice LE Papagena C04- Bird of Paradise (destra)
#Catrice LE Papagena C01 Enter the Under Ground (sinistra)
Allura… confesso di averli presi solo per amor di collezionismo fine a se stesso. Sono gli unici due smalti che ho trovato in tre (3) Coin. Tengo a sottolineare che fino al 22 Luglio non c’era traccia alcuna di questi prodotti all’orizzonte. Evvabbé. Capita.
C04 è un rosso violaceo sanz’infamia e sanza lode, per dirla col Poeta. È una crema, non ha riflessi, shimmerini e pagliuzzette varie. Si avvicina molto a Opi by Sephora Miss I can’t be wrong, ragion per cui, se amate quel colore potete rimpiazzarlo con questo. Sì, so bene che trattandosi di una LE le mie parole suonano come una beffa, ma tant’è… Sta bene sulle carnagioni chiare con sottotono rosato. I sottotoni medio- caldi farebbero bene a girare alla larga.
C01, invece mi è piaciuto. È un verde militare, un color kaki che ricorda i colori della collezione di Chanel dello scorso autunno a prezzi decisamente più accessibili. Lo trovo perfetto come colore autunnale (d’estate preferisco le tinte più squillanti), molto chic per l’ufficio o un pranzo di lavoro. Anche qui, la carnagione migliore con cui sfoggiare questo tesoruccio è la medio chiara, possibilmente con sottotono rosato. Le carnagioni da 1 a 2 dovrebbero evitarlo perché il contrasto sarebbe forse eccessivo.
*Ultimate Nail Lacquer #420 Dirty Berry
E finalmente l’ho trovato! Ogni volta trovavo una boccetta Figlia Unica di Madre Vedova… e quindi era quello che avevano provato, riprovato e spennellato per bene ovunque (boccetta, tappo, stand). Stavolta ho trovato ben tre esemplari (escluso il FUMV) ed ho potuto adottare il migliore dei tre (segni di prodotto sulla boccetta e sul tappo non sono mai una cosa buona). È un glicine polvere con dei microglitter argento che gli conferiscono un aspetto sabbiato. Questo è un pochino meno portabile degli altri, almeno in ufficio. Certo, in studio da me sono portati a chiudere tutti e due gli occhi sulle tinte che sfoggio con nonchalance (anche perché il maquillage è sempre molto discreto e sobrio), ma mi rendo conto che non tutte hanno la mia stessa situazione. Un consiglio : provate a portarlo con i jeans, il nero, il blu e in serate tra amici. E poi indossate il tailleur, o la divisa d’ordinanza in ufficio e specchiatevi.
*Ultimate Nail Lacquer #530 Up in The Air
Nella mia clamorosa ignoranza, avrei ditto che si tratta di un carta da zucchero. Wikipedia, invece, mi dice che abbiamo a che fare con un ceruleo. Risulta più chiaro in boccetta. Ero restia a prenderlo perché credevo di avere qualcosa di simile in archivio, il Deborah 7 Days Long 829 che avevo preso come possibile dupe per OPI Dating a Royal (No. Match.). A ben vedere questo è leggermente più chiaro, per cui un dupe vero e proprio non è, anche se l’area di appartenenza è la stessa.
Anche qui, non sta bene a carnagioni troppo chiare (1-2) perché l’effetto sembrerebbe quello dell’affogata in vacanza; è perfetto per la primavera e l’estate, meno per autunno ed inverno, dove dovremmo scegliere una tinta un po’ più scura.
*Ultimate Nail Lacquer #400 Blue Cara Ciao
Ecco un bell’azzurro acceso, una lacca che fa subito estate. Colore assoluto. Purissimo. Quello che fa per me (lo vedrete swatchato a brevissimo).
Ricorda il piumaggio dei pappagalli brasiliani… o novergesi (“Paining for the Fiords?!”).
Perfetto se accostato ai jeans, al verde smeraldo o al giallo zafferano. Che altro devo dirvi di questo bel colore? Parla da solo!
*Unlimited Nail Lacquer #330 Absolutely Chinchilly
Questo smalto ha una storia bizzarra alle spalle. Quando l’ho preso la prima volta, mi sono accorta che l’etichetta era quella di London Weather Forecast. Un errore in fabbrica. Un’altra l’avrebbe tenuto, ma siccome io intendo swatcharlo a brevissimo, sono tornata a farmelo cambiare (sì, sono pazza). Ovviamente lo smalto era intonso e lo scontrino fiscale era sano.
È un greige, ossia un colore a metà strada tra il beige ed il grigio. È una tinta più autunnale ed invernale, molto chic e bon ton. Perfetta per l’ufficio, ma anche per avere mani curate e sempre a posto. Sì, lo so: le guru dell’estetica (che non sono le ragazze che propongono tutorial su youtube) hanno decretato che il greige è un colore estivo, ma io continuo a vederlo come adatto alla stagione fredda. Assomiglia molto al Desert Haze di ELF, anche se quest’ultimo è leggermente più chiaro. A conti fatti, il costo è lo stesso, forse catrice è più economico, visto che non dobbiamo metterci sopra le spese di spedizione.
Ça va sans dire, presto ci sarà un’approfondita comparazione tra i due.
*Unlimited Nail Lacquer #460 In The Bronx
È uno dei due colori metallici, un bronzo multi sfaccettato e scaldato da una pioggia di glitter oro, verde e rosso. È perfetto sulle pelli abbronzate, un pochino più scure. Per chi, come me, possiede la carnagione di una mozzarella, converrà attendere l’autunno. Il bronzo è un colore che sembra difficile da abbinare e portare, ma è un falso mito. Sta bene a tutte, al contrario di argento, oro e platino, si sposa meravigliosamente col marrone, il verde ed il nero e se avete i capelli rossi esalterà il riflesso della vostra chioma. Fidatevi. Una volta provato, ve ne innamorerete.
Vi lascio con un’altra immagine di questo splendido smalto.
Grazie per avermi seguito fin qui, e come dicono gli elfi di Faerûn, Acque pacate e dolci risate finché non ci rincontreremo.