Riceviamo dal signor Paolo Meneghini e volentieri pubblichiamo.
L’Aeroporto di Aosta è gestito da gente che non deve render conto della propria produttività. Ciò che conta non sono né le doti morali, né la professionalità, ciò che realmente importa è l’appartenenza al “gruppo giusto”. Poiché il loro lavoro non dipende da quanto la struttura aeroportuale produce, applicano il principio del perfetto burocrate: trovare cavilli per ostacolare l’attività, in modo da avere meno responsabilità e meno da lavorare. Il volo commerciale non ne patisce perché non c’è e mai ci sarà, quello che viene penalizzato è il volo sportivo, quello per cui Aosta era famosa in tutta Europa. I soldi spesi per costruire e gestire l’aeroporto commerciale avrebbero potuto essere utilizzati in modo molto più proficuo per ammodernare la ferrovia. A parità di spesa si sarebbero ottenuti due effetti positivi: – non si sarebbe distrutta un attività di volo sportivo esclusiva e rinomata che garantiva un buon indotto turistico e commerciale; – si sarebbe creato un collegamento molto più affidabile, efficiente ed economico dei voli commerciali per servire i valdostani e per attrarre turisti. Pensate a quanti sono i valdostani che usano il treno rispetto a quelli che utilizzano l’aereo. Pensate a quanti sono i turisti che arrivano in Valle d’Aosta con il treno rispetto a quelli che arrivano con l’aereo. Eppure,nonostante ciò, avremo un modernissimo aeroporto inutilizzato ed una ferrovia vecchia, disastrata e sovraccarica. Vacci a capire…