"Penso che ci sarò anche l'anno prossimo - racconta Cattelan che oggi ha assistito alle prove dell'ultima puntata dalla tribuna con la stampa - perché ad X Factor mi sono sempre trovato bene. Poi non lo so, magari domani sbaglio in diretta il nome della rete e mi mandano via subito". A proposito del rischio professionale di cristallizzarsi nel medesimo ruolo per troppo tempo, Cattelan non ha dubbi. "In questo periodo mi sento in una fase di follia adolescenziale - confessa lui - e mi sembra di poter fare tutto quello che voglio, quando voglio. Ho intenzione di continuare a fare quello che faccio ora fino a quando mi divertirò".
Una conduzione, la sua, segnata anche dal ruolo a metà strada tra quella del presentatore classico e quella dell'osservatore speciale dei ragazzi in gara. "Presentare la finale è come arbitrare una finale di Champions League - commenta Cattelan a proposito - e mai come quest'anno i concorrenti che sono rimasti in gara si meritano tutti di essere arrivati in finale. Il segreto per me è fare le cose nel modo più naturale possibile ed è anche per questo che non uso il gobbo in trasmissione".
A proposito della competizione di quest'anno, qualche differenza rispetto alla precedente il presentatore l'ha trovata. "Lo scorso anno - ha commentato Cattelan - già dall'inizio si era visto che Chiara era un passo avanti agli altri. Questa volta invece la gara è stata più combattuta e anche la finale se la giocheranno in quattro a pari merito".
Come da buona tradizione visto l'avvicinarsi del Natale, anche il volto di casa Sky avrebbe qualcosa da chiedere nella lettera a Babbo Natale. "Sogno un programma tutto mio - dice Cattelan - e forse quest'anno sarà quello buono, magari sempre su Sky, ma ci stiamo ancora pensando. Di sicuro, finché non avrò difficoltà economiche, non andrò in televisione tanto per andarci".