Cattivi soggetti - Il noir italiano a fumetti

Creato il 21 luglio 2010 da Mcnab75


Cattivi soggetti – Il noir italiano a fumetti

Eraldo Baldini, Boosta, Piero Colaprico, Loriano Macchiavelli, Wu Ming 4

Rizzoli editore

176 pagine (b/n), 18.50 euro

Sinossi

Cinque tra gli autori più interessanti del noir italiano incontrano altrettanti disegnatori emergenti e ci regalano un libro inatteso, diverso, ruvido. Un graphic novel che non fa sconti a nessuno. Un palestinese disgustato dalla violenza serpeggiante in una Milano buia e senza riscatto. Una coppia borghese in crisi, perseguitata da un orribile segreto. Una ragazzina dell’est finita sulla strada, schiava di un brutale protettore. Un buttafuori insolitamente zen, alle prese con una banda di spacciatori algerini privi di scrupoli. Un balordo di provincia, reduce da un tremendo massacro in Iraq. Cinque storie, cinque autori, cinque disegnatori, un unico filo rosso: la sottile, ambigua linea di separazione che divide il bene dal male, la vittima dal carnefice, la facciata del perbenismo dal marcio che nasconde sotto di sé. I racconti a fumetti riuniti in queste pagine delineano, ciascuno a suo modo e con tratti, atmosfere e intrecci molto diversi, un ritratto crudo dell’Italia dei nostri giorni, un paese percorso dall’inquietudine, dalla paura dell’altro, oppresso dalla onnipresente minaccia dello straniero. Salvo scoprire – e come potrebbe essere diversamente – che l’altro è dentro di noi, e l’unica reale minaccia vive nell’incomprensione. (Dal sito Bur-Rcs).

Commento

Loro hanno giocato sul titolo di questa raccolta, io lo riporto al suo significato primario: i cattivi soggetti in questione sono proprio le cinque storie a fumetti che la Rizzoli ci ha rifilato in formato extralarge ed extraprice.

Sarà che mi sono fatto la bocca buona a furia di graphic novel americane e inglesi, sarà che conosco bene il livello involutivo del mondo fumettistico italiano... insomma, qualunque sia il motivo, temevo che Cattivi soggetti fosse una cantonata, e una cantonata si è dimostrata.

Dimenticatevi i toni pomposi e suadenti della sinossi copiaincollata qui sopra: quelle con cui abbiamo a che fare sono storie noiose, piene di demagogia e per molti versi avvilenti. Non c'è cattiveria, non c'è ironia, non c'è tridimensionalità nei personaggi, che appaiono quasi sempre stereotipati e fini a se stessi. Sorprende il livello di banalità delle sceneggiature. È come se gli autori di questa raccolta non avessero minimamente presente il salto evolutivo fatto dalle graphic novel negli ultimi 10-15 anni. Sorprende ancor di più leggere i nomi degli scrittori coinvolti nel progetto: quasi tutti (Boosta?) vecchi lupi di mare, che nei libri danno del tu al lettore, esibendo spesso delle buone prove. Qui? Il nulla, o quasi.

Si salvano, a tratti, i disegnatori. Non che raggiungano mai vette d'eccellenza, ma il loro lavoro lo fanno. Non si può imputare ad altri, se non agli autori delle storie, la delusione che permea un lettore esigente (come me) davanti a una raccolta a dir tanto mediocre.

Prendiamo per buona la storia di Eraldo Baldini, qui comunque molto lontano dal solito, eccellente gotico rurale. Tutto sommato raggiunge la sufficienza, anche se non riserva colpi di scena particolari. Le altre quattro novel precipitano però in un baratro di noia e apatia totale. Nota di demerito per il capitolo scritto da Wu Ming 4. Un sorso d'acqua tiepida e che sa di cloro.

E purtroppo il livello medio sta sempre da quelle parti: prostitute redente, buttafuori razzisti (e quindi cattivi), buttafuori saggi (e quindi buoni), borghesi della società bene che nascondono un terribile (???) segreto, etc etc. Nulla di originale, nessun slancio creativo particolare. Zero.

C'è da chiedersi cosa si proponevano i curatori di Cattivi soggeti. Dalla presentazione sul sito si penserebbe quasi a un'opera di formazione, per “istruire” i lettori alla tolleranza verso il diverso. Fosse così potrebbe quasi andare, anche se non condividerei comunque la scaltrezza di tale escamotage. Purtroppo però la via scelta è quella del noir, che presuppone quindi durezza, mancanza di politicamente corretto, inquietudine. Baldini a parte, di questi tre elementi non si vedono che rarissime tracce, sparse qua e là in un volume che si rivela né carne né pesce.

Questo è lo stato medio del fumetto italiano?

Io non rispondo. Se c'è qualcuno che ne sa più di me, si faccia pure avanti.


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