Catwatching

Creato il 22 ottobre 2012 da Lanterna
In questo blog non parlo molto delle mie gatte. Anzi, ora dovrei dire "dei miei gatti".
È che negli ultimi 3 anni non c'è stato granché da dire, se non che le loro pisciate in casa mi facevano incazzare. Poi questa primavera Bianca e/o Bigia hanno commesso il peccato mortale: hanno pisciato la mia borsa di pelle, l'unica borsa per cui ho osato spendere più di 15 euro negli ultimi 9 anni. E sono state definitivamente buttate fuori, in perpetuo.
In realtà potrebbero benissimo entrare, come fa la Pinta: la gattaiola non è chiusa. È in modalità "solo uscita", ma è abbondantemente provato che un gatto intelligente riesce ad entrare senza grande sforzo.
Poi a fine maggio la Quarta è sparita. Poi è tornata, ai primi di settembre, in contemporanea con l'abbandono di tre gattini adorabili. Poi è risparita per un altro paio di volte, adesso manca da circa 3 settimane. E i gattini sono passati da 3 a una (gli altri due non li ho cucinati, li ho dati a una persona che li tratta persino meglio di me).
La new entry si chiama Rachel ed è una graziosissima tigrata grigia pelosa. Privata dei fratellini, ha visto bene di socializzare con i gattini selvatici nati nel nostro cortile quest'estate. Con uno, in particolare, un tigrato a pelo corto, che già gironzolava intorno a casa nostra con maggiore insistenza degli altri.
In quattro e quattr'otto, questo gattino è diventato il suo amico del cuore: dormono insieme, mangiano insieme, giocano insieme. In casa mia.
Lui all'inizio era terrorizzato all'idea di essere toccato da un essere umano, ma da circa una settimana è passato da "lo tollero" a un cauto "mi piace, ma non prendermi in braccio". Si comporta in un modo che mi ricorda molto la Quarta: smiagola parecchio, fa le fusa random, dà le testatine. E ha ripreso a giocare, cosa che anche solo due settimane fa sembrava già non saper più fare.
In tutto questo la Pinta, la mia gatta nera, soffre di gelosia e mi si accozza. Come ora, che si ammazza di fusa e strofinamenti e pastificazioni in braccio a me. A volte mi sembra di aver fatto il terzo figlio, visto l'impegno che ci devo mettere.