La precarietà del lavoro impone adattamenti. Lavorare, lavorare, lavorare. Si fa presto a dire “Generazione 1000 euro”. Per arrivarci, spesso, bisogna fare una vita capovolta rispetto ad amici e parenti. Mentre gli altri festeggiano il meritato riposo del fine settimana ecco che un numero sempre più crescente di lavoratori invece inizia il turno, festività comprese. La nuova strategia, per chi non riesce a trovare un’occupazione stabile e fissa, consente loro di avere una vita sociale scombussolata ma almeno uno stipendio a fine mese o nei casi più fortunati arrotondare in qualche modo.
Precariato e stipendi bassi sono uno spaccato di una realtà vastissima di un fenomeno in crescita dove, l’aumento del costo della vita e la difficoltà ad arrivare alla quarta settimana del mese hanno incentivato questa scelta. In Italia in dieci anni, la quota di chi ha un contratto a tempo parziale è quasi raddoppiata inoltre non viene più considerata una forma di lavoro dedicata soprattutto a chi ha un basso livello di istruzione, perché, con i tempi che corrono, chiunque si accontenta di uno stipendio, da qualsiasi parte esso derivi. Tra i vantaggi compare certamente il fatto delle molte ore disponibili giornaliere per il distrigo di faccende o acquisti anche se la connessione con
Ci si rende conto che il vento della crisi ha soffiato anche sul lavoro part- time che sta diventando un’ alternativa, la nuova tendenza storica degli italiani per ridurre la disoccupazione che rimane un problema sociale, attuale, di tutti e che non riguarda solo chi non ha un lavoro fisso. Speriamo però che non diventi una via senza ritorno, connotandosi sempre più come una decisione definitiva.