Non so il perché di questo titolo, però è una frase che, a modo suo, spiega molte cose. E' il solito periodo di dubbi, di incertezze, di " ma domani che lavoro farò? ". Una vita a farsi domande del cazzo, che non avranno mai risposte.
E se sento ancora una volta dire che " i giovani d'oggi non sanno cosa sia la fatica " ammazzo qualcuno. Qualcuno a caso, il primo che ho sotto mano. Sicuramente un vecchio ( con tutto il rispetto per gli over sessanta ).
Siamo la generazione della crisi, dell'euro, del governo accazzo. Saremo ricordati come gli anni "demmerda " d'Italia, eppure siamo sempre qui, magguardaunpo'. Non abbiamo il tempo di lamentarci, perché quel tempo lo usiamo per capire di che morte dovremo morire, tranne che per le file alle casse dell'Esselunga, lì di tempo ne abbiamo da vendere.
Non so dove devo andare a parare con questo post, avevo l'idea di aggiornare da un pezzo, ma non ho mai avuto l'imprinting giusto. Oggi Tatsumaru ( un nome che è tutto un programma ) mi ha dato la spinta giusta - e non cercateci significati nascosti, perché non ce ne sono -La spinta è, più che altro, la voglia di scrivere, ache se non so bene cosa. Potrei parlare di Telefilm ma, Dio che palle! Non si fa che parlare di quelli, di fumetti, di libri, di tanta roba che ci ha un po' frantumato gli zebedei. Anche perché rischierei di scrivere due giorni di seguito, per mettermi ( metterci ) al passo coi tempi, con tutto quello che è uscito negli ultimi mesi.
Tanta roba. Troppa roba.
Quindi cerchiamo un argomento che faccia ridere.La difficoltà di vivere nel corpo di una donna, dal punto di vista cinico e subdolo di una donna.
Magari riesco anche a rispondere a qualche dubbio esistenziale di voi maschietti, mai dire mai.
La donna al supermercato:
Lasciare libero un essere femminile in uno spazio così ampio crea disagi al prossimo. La donna, trovandosi in mezzo ad una moltitudine di oggetti con forme e colori diversi, si sente in dovere di saltare da una parte all'altra come una gazzella, senza alcun ordine logico, per accalappiarsi quelle che - a detta sua - sono occasioni uniche, rare ed irripetibili. Difficilmente può essere tratta in inganno da un prezzo - perché lei, e solo lei, può ricordarseli TUTTI a memoria - ma è rinomatamente un'allocca quando si parla di spot pubblicitari, soprattutto quelli che coinvolgono il culo: " Cura miracolosa per la cellulite cronica, le gambe squamate, le chiappe a buccia di melograno rancido geneticamente modificato. "
Quel prodotto sarà SUO. Costi quel che costi. Di solito con prezzi variabili da un minimo di 35 euro, ad un massimo d 200milamiliardidieuri a microdose, con fili d'oro e lacrime degli gnomi d'oltralpe.Al reparto frutta tasterà tutto, palperà e assaggerà ogni cosa pur di scegliere quella migliore, fregandosene di aver appena distrutto e smaciullato tutto quello che resta. Ai surgelati aprirà ogni maledetto sportello un minimo di tre volte perché indecisa tra i novecento quattro salti in padella, lasciando che tutti i vetri si appannino dopo la sua apertura e chiusura compulsiva. Ai detersivi, nemmeno a dirlo, annuserà ogni odore per beccare quello di suo gradimento, senza curarsi poi di richiudere ermeticamente i tappi. E l'uomo, in tutto questo?
Se c'è, sta al reparto televisori, film, libri, ovvero dalla parte opposta. Se ha una controparte che non lo vuole tra i piedi perché convinta che sia solo un intralcio. Altrimenti sarà segregato al carrello, senza possibilità d'appello, dove la risposta che andrà per la maggiore sarà un neutrale " Come vuoi tu, cara "
La castrazione dell'Esselunga.
La donna dal meccanico:
In questa occasione sa di avere, più o meno, competenza zero, quindi è affranta e gongolante alle stesso tempo. Affranta perché sa per certo che pagherà di più rispetto ad un qualsiasi cliente uomo, perché se ha solo una gomma bucata, è certa di dover pagare anche freni, olio, bonbole d'ossigeno e reattori nucleari posteriori. Mentre invece sarà gongolante perché, di qualsiasi lavoro si tratti, sa che sarà duro, sporco e lungo, ma non sarà lei a doversene occupare. Una magra consolazione.Il giorno del pagamento, questo lo dico a voi maschietti, è inutile che spieghiate che cosa avete fatto.
La macchina funziona?
Sì.
Profuma?
Sì.
Quattro portiere, finestrini, radio, peluches in regola?
Sì.
Il resto è superfluo. Ergo, non gliene sbatte una minchia. Piuttosto scollega il cervello e annuisce. E se sta sorridendo, non è per rimorchiarvi, ma per assumere un'aria meno ebete e più partecipe alla conversazione. In realtà sta pensando ad altre tre cose contemporaneamente che ritiene siano più importanti della messa a punto annuale.
Tra le quali "compare gli assorbenti, petalo blu, scatola lilla, con ali pro tre gocce "
La donna all'Ikea
I colori l'attraggono. Come le puttanate inutili ma graziose, come la pentola con la faccia di Hello Kitty, il porta carta igienica di Calimero e lo zerbino con Winnie the Pooh. Se avete pochi soldi in tasca, non portatela all'Ikea, perché quel posto è maledetto. Sembra - già, sembra - economico, poi arrivi alla cassa che devi sganciare 400 euro di idiozie, che dopo un anno si romperanno. E' scritto anche nella Bibbia. Piccolo piccolo, in fondo. E' testato, sperimentato, appurato.
La donna nel periodo Natalizio.
Diventa Nazista.
Non c'è altro modo per descriverla. "La Nazista del Natale", vanno chiamate così, perché fanno paura. Il periodo Natalizio inizia ad Ottobre e finisce a Gennaio, tardo Gennaio, da quando le temperature calano lei inizia a pensare che colore sia più adatto per l'albero di quest'anno. Rosso e oro o blu e argento? Moltitudine di colori, o monocromatico? Palle di vetro o di plastica? Puttini o babbi natale?
E così via. Un'ondata di domande che non hanno risposta, perché, non cascateci, quando vi chiudono all'angolo per rendervi partecipi della scelta, in realtà hanno già deciso. E la vostra risposta non verrà presa in considerazione, nemmeno alla lontana. Se invece azzeccate l'addobbo per puro culo divino, vi sarete guadagnati una nottata d'ammore che ve la sognavate dagli albori del corteggiamento.
La donna che entra in un negozio per comprare arredi natalizi diventa compulsiva, febbricitante e pericolosamente euforica. Senza contare che il tono di voce subirà un'involuzione cronica diventando simile allo squittio di un topo.
Immaginatevi un negozio, di natale, piccolo e pieno di donne di questo tipo.
Un incubo.
Quello che non le serve lo comprerà perché è stato esposto nel modo giusto, e non ha alcuna importanza se poi, una volta tornata a casa, lo chiuderà in un cassetto ( perché, ricordiamolo, è ottobre e mancano due mesi al natale ) fino a dimenticarsene. E' facile che lo ritroverà l'anno successivo, ma oramai sarà passato di moda, e sarà costretta a buttarlo.Ma non sarà triste, perché rimedierà comprando decorazioni nuove e in perfetta linea con la sala, la camera, il bagno, e le mattonelle del vicino di casa.
La donna in macchina: non guida male, è che si distrae. Quel brufolo sulla guancia è saltato fuori nello stesso preciso istante in cui il pedone ha attraversato la strada. Aveva bisogno di un immediato soccorso; non im pedone, il brufolo, con dell'ottima cipria chiaro di luna.
La donna nei locali: tiene l'alcool più di un uomo, ma magicamente alla prima birra - piccola - è già partita. Perché " non è abituata a bere ", la fiaschetta nella pochette non conta.
La donna al ristorante: non prende il dolce, perché ingrassa ma: " se lo prendi tu lo assaggio ", e se ne sbaffa via la metà.
La donna e il risveglio: se ha una faccia limpida, pulita e sveglia, non è una ninfa dei boschi, è che si è puntata la sveglia mezz'ora prima per fare tappa al bagno, pettinarsi, truccarsi, lavarsi i denti, per poi tornare a letto nel momento opportuno.
La donna e le altre donne: La gonna delle altre sarà sempre troppo corta, i tacchi troppo alti, i capelli crespi, il trucco pesante. Non ha importanza se l'altro elemento femminile può risultarle simpatico, se entra nel territorio nemico - ovvero nel suo raggio d'azione che equivale a una trentina di metri - deve far fronte ad un commento cinico e brutale, possibilmente sul fisico. Se è brutto, è chiatta, se è bello, è troia. Facile, lineare.
" Ma poi hai visto quella riga d'espressione sul lato destro, in alto, vicino a qual ciuffo chiaro di capelli, sotto la doppia punta? Dai, ma ti pare che una debba andare in giro in quel modo? Essù, un po' di buon gusto. Che gente, ragazzi, cheggente! "
Lo so, io sono una donna - lo ricordo giusto per quei cinque giorni al mese - e non dovrei parlare in questo modo, ma l'autoironia serve anche a questo. E poi sfido chiunque a contraddirmi e aprire dibattito qui sotto, sono aperta al dialogo.
Più o meno.
Lo so, lo so, che ci sarà quella che dirà: eh no, io di macchine me ne intendo, oppure quella che è convinta di guidare e parcheggiare bene. Oppure l'ennesima disinteressata al natale, etc etc.
Lo so, e avete ragione. Esistete anche voi, come esistono le malattie rare, una su un milione. Ma non siete la regola, siete solo una falla nel sistema. Consideratevi un enorme Bug.
I'm a Bug, and you?