CCS: in Canada la centrale più grande del mondo

Creato il 09 ottobre 2014 da Pdigirolamo

Chi legge Energie Rinnovate lo sa bene. A mio parere, tra gli strumenti per costruire un futuro più sostenibile c’è sicuramente la CCS, ossia la tecnologia che permette di catturare le emissioni di CO2 prodotte dal carbone prima che finiscano nell’atmosfera.

Ebbene, la settimana scorsa in Canada è entrata in funziona la centrale termoelettrica più grande del mondo dotata di questa tecnologia. Si tratta dell’impianto di Boundary Dam, di proprietà della SaskPower, dove sarà intrappolato circa 1 milione di tonnellate di anidride carbonica l’anno, iniettando parte del gas sequestrato in vicini giacimenti di petrolio per migliorarne il recupero.

Una notizia che è stata accolta da Maria van der Hoeven, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia, come “una pietra miliare lungo la strada per un futuro energetico a basse emissioni”.La CCS – ha commentato il numero uno della IEA – è l’unica tecnologia nota che ci permetterà di continuare ad utilizzare combustibili fossili e anche decarbonizzare il settore energetico. Dal momento che il consumo di combustibili fossili è destinato a continuare per decenni, diffusione delle tecnologie CCS è essenziale”.

Da ricordare che l’Italia è uno dei Paesi all’avanguardia nello sviluppo della CCS. Ad esempio, gli impianti Enel di Brindisi e Civitavecchia rappresentano due delle centrali più evolute al mondo al punto che l’azienda guidata da Francesco Starace esporta il proprio know how in diversi Paesi del mondo come Cina, Australia e Corea del Sud.

[foto da en.wikipedia.org]



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