Al momento, alcuni siti test in Norvegia e Stati Uniti hanno iniziato ad attivare la collaborazione con alcune aziende come E.ON ed Enel per verificare la possibilità di ridurre i costi finanziari e abbassare ulteriormente l’impatto ambientale.
Per dar seguito al progetto, è tuttavia necessario coinvolgere nuovi partner, capaci da un lato di apportare nuovi contributi in termini di know how e dall’altro di dare maggiore stabilità al network nascente.
Network che non nasconde la speranza di creare un clima di maggiore fiducia verso la CCS, che ad oggi è poco conosciuta a livello internazionale e che comporta ancora costi piuttosto elevati. Una tecnologia che, stando alle stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, potrebbe ridurre di quasi il 20% le emissioni mondiali di CO2.
“Ogni giorno, nei centri di test in tutto il mondo, vediamo progressi nella tecnologia CCS con nuove esperienze, lezioni e soluzioni in fase di sviluppo”, ha detto Tore Amundsen, amministratore delegato di Gassnova e presidente del centro di tecnologia Mongstad, un sito di test in Norvegia. ”Tuttavia, questa conoscenza spesso non viene condivisa in quanto non vi è una sede opportuna per farlo. Questa rete cambierà per il bene di tutti”.
[foto da guardian.co.uk]