Mi sembra incredibile, ma ce l’abbiamo fatta. Venerdì sera, tradizionale cena per gli auguri di Natale con gli amici. Quasi tutti con figli. La prima cena delle ragazze fuori casa. La prima soirée da grandi. Ero in ansia a partire da una settimana prima. Non era mai capitato che le portassimo
Messy kids room with toys
fuori dopo cena. Loro hanno degli orari (imposti da me), ben precisi e specifici. Tento, salvo imprevisti dell’ultimo minuto, di far sì che vengano rispettati. Cena tra le 19.00 e le 19.20, gioco prima di dormire, poi via a letto, di corsa. Entro le 21.15 massimo. Lo faccio per dar loro delle linee guida, ma anche nella vana speranza di avere, almeno alla sera, non dico tanto, ma una mezzora tutta per me. Per addormentarmi sul divano guardando l’ennesimo programma sui serial killer (eh sì, mi conciliano il sonno), oppure leggendo qualche pagina del libro di turno.
Venerdì, invece, tutti i miei precisi e rigorosi castelli di carte sono saltati per aria. Ma senza botto. Arrivati a casa di Andre e Je alle 20.30, svestite le iene, ho pensato “dureranno poco”. E invece mi sono dovuta ricredere. Non solo siamo riusciti a mangiare (quasi) seduti una buona parte della cena, ma tutto sommato è andata anche abbastanza bene. Il mio timore più grande, dopo la serie infinita di urla in sincrono che temevo più di tutto, era anche che pensassero bene di distruggere l’imponente albero di Natale degli ospiti: un gingillo di (credo) almeno tre metri d’altezza, pieno zeppo di palline e decori di ogni tipo. E invece l’albero l’hanno praticamente ignorato. Con tutti i giochi a disposizione delle piccole padrone di casa, hanno avuto un bel da fare. Tra dinosauri che camminano, finte cucine-finti cibi da preparare, carrelli della spesa da far pattinare in giro, peluche da ninnare e il piccolo cane Leo da coccolare, la serata è filata via quasi liscia.
Fino al momento in cui, mannaggia a chi li ha lasciati in giro, non hanno scovato, nell’ordine, il telecomando delle televisione (con il cartone Frozen che andava in loop a beneficio di grandi e piccini) e la scatola dei pastelli. E allora, la loro anima selvaggia, si è scatenata. Per il telecomando, le cose sono filate lisce e silenziose, finché non mi sono accorta che Veronica aveva in mano una sottile lamina nera gommosa. Al che ho scoperto che, non chiedetemi come, le ragazze avevo smontato, e dico smontato, il telecomando del decoder. E di tutti i pezzi che avrebbero potuto ricomporlo ne mancava uno! Oddio, dov’era finito? La padrona di casa, Jessica, con superbo aplomb britannico mi dice “tranquilla, da qualche parte sarà, poi lo cerchiamo”. Ma io, buttando un occhio alle iene e vedendole masticare di gusto, ho temuto per un momento lunghissimo che se lo fossero mangiato… Dovrò informarmi se l’hanno ripescato, e dove. Così, giusto per sapere.
Tolto loro il telecomando di mano, pensavo che i pericoli fossero finiti. Se non che, ad un certo punto, sentiamo un boato simile ai botti di capodanno. Veronica, seguita a ruota dalla sua fida aiutante Ludovica, aveva trovato la scatola in latta con i pastelli. I pastelli, queste meraviglie! E aveva pensato bene di lanciarla, producendo un botto fortissimo e causando la fuoriuscita di circa una cinquantina tra colori, pastelli e matite varie. Che sono prontamente rotolati dappertutto. E mentre io e la padrona di casa ci lanciavamo a raccattarli tutti (sotto il divano, sotto il tavolino, nei pressi del nostro tavolo e ovunque lo sguardo potesse spaziare), le piccole canaglie facevano a gara a chi riusciva ad intercettarne di più, per sgranocchiarli comodamente sedute sul pavimento. Inutile dire che anche Leo, il cane, è fuggito nel punto più lontano per mettersi in salvo.
Ma, a parte questi due episodi ed altri di poco conto, la cena è andata bene fino al primo, quando abbiamo dovuto ringraziare, salutare e portare le ragazze a casa, visti gli evidenti segni di cedimento. E prima che gli ululati passassero in modalità sirena da stadio, abbiamo ritenuto opportuno dileguarci. Che di guai, le iene, ne avevano già fatti abbastanza.
Che dire, stanno diventando grandi. E alla prima prova del nove, pastelli e telecomando a parte, direi che se la sono cavata alla grande. Peccato solo non aver potuto gustare il secondo e il magnifico dolce. Pazienza, sarà per il prossimo anno!